A.A.A. Allenatore podistico cercasi

Prendendo spunto dal commento su face book dell’amico Vincenzo Ambrosio, valente podista ultrasessantenne, che si dice sprovvisto di allenatore, mi sono posto la domanda su quali possano essere i requisiti per esserlo, quali competenze, quali certificazioni, magari da esibire per essere un allenatore podistico.

Come giustamente fa’ notare il buon Vincenzo, spesso il podista proviene da un altro sport, quasi sempre il calcio, e l’esperienza di essere guidato da un allenatore specializzato nella disciplina che si è scelto di praticare, non è possibile farla a causa di una difficoltà oggettiva di reperire persone adatte allo scopo. A dire il vero, la cosa è abbastanza ovvia, trattandosi il calcio di uno sport di squadra, mentre il podismo, e più in generale l’Atletica Leggera, è uno sport individuale. Così è ovvio, mentre è facile trovare un allenatore per una “rosa” di atleti, è obiettivamente impossibile sperare di trovare tanti allenatori per quanti podisti facciano parte di una squadra…

Sempre per attenerci al paragone con il calcio, una volta gli allenatori erano soltanto i “praticoni”, ex calciatori che… mettevano in campo la loro esperienza a beneficio dei nuovi calciatori. Ma dopo il fallimento nazionale ai mondiali del ’74 in Germania, venne istituito al Centro Tecnico di Coverciano il “patentino” per allenatori, per “corroborare” l’esperienza di campo, la pratica, con la teoria dello studio applicata alla materia. In Atletica Leggera, specialmente in ambito Fidal, esiste da sempre il corso di Istruttore, a vari livelli, per consentire una preparazione adeguata, proprio come si è fatto come abbiamo visto nel calcio, anche per stare al passo coi tempi per quanto attiene l’evoluzione scientifica, nei vari aspetti tecnici (allenamenti, alimentazione, abbigliamento, eccetera). Resta il fatto che i tecnici nell’Atletica Leggera, spesso sono confinati nei settori federali o in qualche sporadica società con al loro interno categorie di atleti (giovani o atleti evoluti) che richiedono personale specializzato. Persiste quindi, nel podismo, la difficoltà oggettiva di “reperire” persone qualificate da contattare per farsi allenare. Allora, in definitiva, che deve fare il Vincenzo Ambrosio della situazione, se vuole decidersi di affidarsi ad un allenatore?

Proviamo a fargli un identikit dell’allenatore podistico al quale potrebbe rivolgersi, persona che dovrebbe possedere i seguenti requisiti:

  • Età avanzata (se la persona è giovane, o ancora praticante, tenderà ad allenarsi anche per proprio conto e quindi un po’ a trascurare… l’allievo);
  • Ampia esperienza, almeno decennale, di podismo praticato (altrimenti, c’è il serio rischio che si possa trattare di un allenatore da salotto…);
  • Discreti risultati in carriera (non necessariamente ottimi, ma diciamo discreti, perché chi non ha ottenuto in carriera certe soddisfazioni, non può essersi appassionato veramente alla disciplina…);
  • Propensione alla studio, alla ricerca e all’aggiornamento (chi si trincera dietro il proprio sapere, non è adatto per un settore in continua evoluzione…);
  • Tendenza alla comprensione e alla risoluzione dei problemi altrui (detta empatia, oppure capacità psicologica di relazionarsi con… l’allievo e con il suo contesto).

Buona fortuna, Vincenzo, ma ricordati che per il podismo vale anche quella regola medica che recita testualmente, “ognuno è medico di se stesso”.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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