La plicometria, per “colpire” la massa grassa

Nella compilazione di una tabella di allenamento riferita ad un singolo podista, è molto importante comprenderne la caratteristica fisica, per quanto concerne la determinazione del peso in base alla quantità della massa grassa e di quella magra. Infatti, le caratteristiche fisiche di un podista possono essere descritte dalla determinazione delle variabili antropometriche e dalla composizione corporea, cioè dalla differenziazione fra “massa grassa” e “massa magra”. E per quanto riguarda la pratica podistica in generale, un’esatta  valutazione antropometrica consente di individuare le migliori attitudini sportive di un podista e di “personalizzare” quindi i più idonei allenamenti al fine di ottimizzare le prestazioni nei momenti agonistici. La metodica atta alla conoscenza di questo dato è la psicometria, che è la misurazione del grasso corporeo, e lo strumento per ottenere in pratica il risultato definitivo è il plicometro. Ma qual è la differenza fra “massa grassa” e “massa magra”? La prima è costituita dalla componente adiposa, sottocutanea e viscerale; la seconda è costituita invece dalla parte scheletrica, dai muscoli e dagli organi interni del corpo umano. Altra domanda che, una volta si diceva sorge spontanea, è: cos’è un plicometro? In effetti, è un… calibro…, proprio come quello di un meccanico, perché è costituito da una pinza e da una scala graduata che misura la differenza fra le punte della pinza stessa. Cosa va’ a stringere tale pinza? Le pliche, che sono le parti epidermiche da “esaminare”, quei rigonfiamenti che tanto destano perplessità negli sportivi e in generale in tutti coloro che si osservano alla bilancia e… allo specchio. Guardando come in rassegna il nostro corpo, se ne contano 7:

  • Plica pettorale
  • Plica bicipite
  • Plica ascellare
  • Plica sovra iliaca
  • Plica ipogastrica
  • Plica ombelicare
  • Plica coscia anteriore

Naturalmente, la misurazione dev’essere effettuata da uno specialista, il quale si raccomanderà che l’operazione venga svolta non dopo un allenamento, una sauna, un bagno, una doccia, perché queste sono tutte situazioni che determinano l’aumento del flusso ematico nella pelle, con il conseguente aumento del peso corporeo, in grado di fuorviare l’ottenimento di dati veritieri. Tra i rischi di un possibile errore nella misurazione con il plicometro, c’è comunque, soprattutto, la forza della pressione esercitata sulla plica, fattore che induce, come si diceva, a rivolgersi verso uno specialista.

L’utilizzo della psicometria per stabilire la percentuale del grasso corporeo si basa sul presupposto, non del tutto certo, che lo spessore del tessuto adiposo sottocutaneo sia proporzionale al grasso totale e che le porzioni scelte (le varie pliche) siano rappresentative dello spessore medio del tessuto adiposo sottocutaneo. Come si vede, bisogna affidarsi ad un operatore esperto in questa pratica, perché gli errori di rivelazione e/o di valutazione sono abbastanza facili a verificarsi, anche perché bisogna tener conto della condizione in itinere del podista interessato, che spesso si presenta all’esame in una situazione magari differente rispetto ad una precedente.

Quindi, chi ha interesse a diminuire il proprio peso in maniera ragionevole, sappia che esiste anche la psicometria, la quale può servire nello stilare un utile programma di allenamento, o anche di alimentazione, perché no? Tanto, per noi podisti, come si sa, tutto fa’ brodo…

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