Vedere gli altri gareggiare

Non è invidia, è rammarico… Non è rancore, è dispiacere interno… Non è cattiveria, dato che si è impossibilitati a fare, è pungolo per tornare a farlo… Si chiama… “vedere gli altri gareggiare”.  

E’ tutta una serie di situazioni, è tutta una tempesta di opposte sensazioni. Si va’ ad una gara, ben sapendo che non si potrà gareggiare. E così, da un lato, c’è tutta l’effervescenza di stare nel mondo podistico, ma dall’altro, inutile nasconderselo, c’è anche il disappunto misto a sconforto, di non poter correre…

Alla fine, ci si rassegna. Meglio questo che restarsene a casa, magari a rimuginare. Meglio questo che restarsene lontano dal meraviglioso mondo podistico del quale facciamo parte da oltre 30 anni. E poi, chissà, si potrebbe imparare qualcosa…, della serie “non si finisce mai d’imparare”…, cioè ci si potrebbe trovare di fronte ad una qualche situazione inaspettata, mai in precedenza sperimentata.

Andiamo…. Vediamo… Anzi, sentiamo… A dire il vero, “non” sentiamo…, quell’ansia che ci prendeva nella ricerca, a volte spasmodica, del posto auto e dell’andare in tutta fretta a ritirare il pettorale… E nel fare queste cose, non sentire il saluto di qualche amico al quale subito ci affrettiamo a chiedere scusa per la distrazione (ma non ce ne sarebbe bisogno, capita anche a lui…). E che dire di quel tremolio delle mani nel mettere gli spilli sulla maglietta della gara, con l’intenzione di non occludere il logo della squadra…? E del guardare l’orologio, per controllare quanto tempo manca alla partenza e, contemporaneamente, quanto ne abbiamo a disposizione per fare un po’ di necessario riscaldamento? Non parliamo poi del posizionarci alla partenza… Siamo un pieno di adrenalina!

Ecco, adesso facciamo tutto con grande calma. Sapete?, il mondo podistico non ci era mai parso così tranquillo… Era inutile affannarsi in quei riti (a volte propiziatori…) della partenza… Tutto si svolge, visto dall’esterno, con una certa regolarità… Si salutano i vecchi e nuovi amici con una calma cordialità mai prima sperimentata. Si rivedono podisti che conosciamo da molti anni, che hanno fatto parte della nostra vita…, e che ancora si cimentano nelle gare con entusiasmo e capacità, e con i quali ci congratuliamo sinceramente: “Dai! Forte! Grande!” Le nostre rughe di vecchi podisti, le nostre e le loro, sembrano medaglie che attestano i nostri valori, le nostre vittorie, sulla vita e sulla Natura…! Intravediamo qualche podista giovane, al quale abbiamo dato consigli e suggerimenti vari… Cosa c’è di più bello del suo caloroso saluto e dei suoi primati dei quali in parte siamo stati ispiratori…? Le medaglie più belle sono quelle che conquistano per noi i nostri allievi, quelli che ci confermano, con la loro continuità, che abbiamo ben vissuto e quindi ben seminato.

Altri vecchi amici podisti contribuiscono in vario modo alla realizzazione della gara: foto, chip, palloni gonfiabili, pacchi gara, eccetera. Quello che era un mondo podistico pioneristico è cresciuto, sia come numero di partecipanti, sia come attività collaterali. Siamo orgogliosi di farne parte da tanti anni. Certe evoluzioni, chiamiamoli crescite, un pochettino, si devono anche alla nostra modesta persona.

I podisti partono sparati. Noi li seguiamo con lo sguardo. E ci sembra di accarezzarli, quando una lacrimuccia, e non un moscerino, appare fra le ciglia….                            

 

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