Perché al podista conviene un po’ di nuoto?

Molti già lo sanno: il nuoto fa’ bene a tutti gli sport, quindi… anche al podismo. E così molti, oltre al saperlo, già lo fanno, cioè corrono. Però, a volte si ha l’impressione che lo facciano come ripiego, perché costretti da un qualche impedimento podistico. Invece, il nuoto potrebbe tranquillamente essere inserito in un programma annuale di allenamento quale esercizio da praticare al pari, ad esempio, di quelli che si effettuano in palestra, per la sua capacità di stimolare l’intero organismo. In fondo, il nuoto può anche essere considerato al pari dell’Atletica Leggera, quale attività sportiva di base, visto che l’uomo ha sempre avuto la necessità di rapportarsi con l’acqua. Ma, in definitiva, quando e perché al podista conviene praticare un po’ di nuoto?            

Soprattutto, nell’ambito di quella che una volta si chiamava “preparazione invernale”, cioè durante il cosiddetto periodo di costruzione. Ma non solo nei mesi freddi, e non soltanto in estate quando si va’ in vacanza al mare. Perché poi si sa, in vacanza le distrazioni sono facili e la spiaggia non è la stessa cosa della piscina… Si potrebbe praticare nuoto in una fase di rigenerazione, nel caso si debba giocoforza restare fermi con la corsa a causa di un sopravvenuto stress dei carichi (il classico e “inspiegabile” scadimento di forma che si può avvertire quando si partecipa a troppe gare o a qualche maratona).

Qualcuno potrebbe obiettare che è facile da dire, però difficile da realizzare: come si possono mettere insieme in modo appropriato tutte le cose che un amatore è chiamato ad assolvere, fra orari di lavoro, impegni familiari e altro? E’ vero. Ma dovremmo rispondere che in determinati casi è una questione di priorità: è meglio comunque trascinarsi in delle competizioni che non aggiungono nulla al nostro valore podistico, o invece è da privilegiare un recupero mirato a un ritorno di energia e quindi di entusiasmo? Si potrebbe prendere in considerazione una sorta di “alternanza”, frequentare cioè una piscina quando si corre il giorno successivo. E’ la stessa cosa di quando il podista sceglie di aumentare i giorni di riposo settimanale al fine di recuperare una migliore condizione fisica generale. Ecco, in questo frangente, quale soluzione migliore di fare un po’ di nuoto? Invece di starsene senza far niente, si darebbe un senso al riposo, indirizzandolo in quel tipo che si suol definire “attivo”, che tanti benefici apporta al podista assennato…

Ultima opzione, obbligata purtroppo, resta quella dell’infortunio. Quando capita l’inconveniente, cioè quando non è possibile correre o quando non si devono sollecitare gli arti pur facendoli in qualche modo lavorare, è inevitabile oltreché consigliabile, andare in piscina. A dirla tutta, praticando nuoto, il podista esercita molto le braccia che, inutile negarlo, sono spesso per così dire trascurate nell’attività sportiva. Ed anche per questo motivo converrebbe sempre fare un po’ di nuoto. Come dire, fare di necessità virtù.                                                                                                                                                                              

 

 

 

 

 

 

 

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