L’importanza dell’appuntamento

Prima o poi qualcuno ci dovrà pensare: “oc-corre stilare una deontologia podistica”. Vale a dire una raccolta dei doveri podistici per una corretta etica dei rapporti. Prima o poi, qualcuno lo farà. Quel qualcuno, siatene certi, non saremo certamente noi, podisti di vecchia, se non di vecchissima, guardia. Tuttavia, visto che alcuni amici podisti ce ne fanno debita richiesta, un semplice abbozzo vorremmo farlo. Soprattutto, per quel che riguarda un punto che riteniamo essere irrinunciabile, e cioè “l’importanza dell’appuntamento”. Poiché nella maggior parte dei casi il podista non corre da solo, ma in compagnia, dovrà pur “sottostare” a dei principi che ne regolino l’agire rispetto agli amici. Discorso ovviamente che è valido per tutti i “contraenti” del… “patto associativo”…

 

Darsi un appuntamento è una dimostrazione di affetto e di amicizia, di un voler avere un rapporto che  travalichi i confini del quotidiano, spesso noioso o indistinto. Con l’appuntamento, il podista (e non solo) accende un faro alla sua esistenza. Quindi, è un impegno che prende con sé stesso e con altri, coi quali condivide ideali e aspettative. A proposito di… aspettative… E’ d’uopo non farsi… aspettare… Cioè, bisogna essere puntuali. Questo sembra ovvio, ma potrebbe (per qualcuno) non… sembrarlo. Meglio precisarlo subito. Anche se di solito chi prende un appuntamento, lo fa’ con un proprio simile, con identiche idealità.

 

In teoria tutto si svolge come si sta delineando. Però, nella fattispecie podistica, esistono due casi:  Come ci si comporta se non si può rispettare, per sopravvenuto impedimento, l’orario fissato per l’appuntamento? Semplice, c’è il cellulare… E se piove, o minaccia di farlo? Distinguiamo…

 

Tutto parte dalle origini. Quando ancora i cellulari non esistevano, e magari era assolutamente disdicevole rompere la quiete domestica ad orari improbabili con il telefono di base, i podisti diciamo degli anni 80, presero l’abitudine di recarsi ugualmente nel luogo convenuto, salvo poi salutare gli amici, scusandosi di non potersi trattenere per l’allenamento. Si capisce facilmente che adesso, nell’era digitale, basta una semplice notifica, nel silenzio più assoluto, per comunicare la spiacevole notizia. Resta il problema della pioggia…, o peggio, della “eventuale” pioggia… Come comportarsi? Qui non c’è cellulare che tenga… Qui subentra la deontologia di cui sopra… Come comportarsi?

 

E’ chiaro che se piove il problema non si pone. Semplicemente, non si esce e basta…, se si è preso un appuntamento… Chi prende un appuntamento con noi, ci è simile. Se la pioggia danneggia me, danneggia anche lui. Quindi, non ci si reca all’appuntamento. Al limite, se proprio le mie gambe devono girare, se devo uscire per un allenamento irrinunciabile, esco da solo. Caso diverso, molto diverso, è la pioggia… eventuale, che magari si “subentra” poco dopo che si esca di casa… Ecco l’importanza dell’appuntamento! Si va’ lo stesso! Poi, si decide con l’amico, o con gli amici, il da farsi, se correre ugualmente oppure rinunciare.

 

In realtà, quando si prende un appuntamento con qualcuno, lo si prende con sé stessi….

 

 

 

 

                                               

 

 

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