Una volta, i podisti più forti erano e meno parlavano

Anche la quarantena, podisticamente parlando, ha qualche lato buono. Dovendo necessariamente restare fermi e avendo molto tempo a disposizione, si passano in rassegna tante cose del passato, soprattutto i ricordi a discapito dei rimpianti. Sì, perché i ricordi lasciano tracce che spesso si sono tramutate in utili insegnamenti, nel bene e nel male; mentre i rimpianti lasciano spazio solo a quegli episodi che non ci sono stati utili nella crescita personale e umana, ed è per questo motivo che si tende a dimenticarli. Avete mai notato qualcuno… sfogliare l’album dei rimpianti? 

In questo periodo, infatti, io e l’amico Franco Manna stiamo sfogliando i nostri album di ricordi podistici. Non lo facciamo per sbandierare le nostre imprese, che poi volendo non sono tanto mediocri, ma per dirci e per dire quanto sia stato bello svolgere una certa Atletica Leggera, fatta di impegno e di dedizione, di agonismo e di amicizia. Sia che si otteneva un ottimo risultato, sia che invece il tempo ottenuto ci lasciava interdetti, si era sempre allegri e soddisfatti, perché al di là della… classifica generale eravamo giunti… nei primi posti dell’amicizia.

Così, ogni mattina, seguiamo un rituale: Franco posta una sua foto podisitica del passato con relativo commento ed io cerco nel mio archivio analogo ricordo. Ne vengono fuori argomenti i più disparati, sempre afferenti alla pratica della corsa, oscillanti fra il semplice saluto e la non banale osservazione di natura tecnica. Molti amici ci fanno l’onore di intervenire ed è tutta una festa di saluti, di considerazioni e di, vorrei dire, “appartenenza”. Poco fa ci siamo permessi di concordare su di un punto, grazie all’intervento di un validissimo podista, Adolfo Squitieri: una volta, i podisti più forti erano e meno parlavano… Infatti, saremmo davvero curiosi di sapere quanti nuovi podisti conoscano l’amico Adolfo, podista che ancora corre a livelli inimmaginabili…

Vero, ci siamo detti: una volta, i podisti più forti erano e meno parlavano. In fondo, a ben pensare, “deve” essere così. Chi va’ forte, cioè ottiene dei risultati incredibili…, che deve dire…? Per lui parlano i numeri. Viceversa, per me e per Franco, diciamo così…, sono necessarie le foto e le parole…, per oscurare i rimpianti e per fare splendere i ricordi.

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