Commenti del dopo gara, al bar

Non dovrei dirlo, perché si sa, ma quello che riporto dal bar non è altro che una “sintesi”, non una “summa” di ciò che si è detto pochi minuti prima, quasi in tempo reale. Lo so che è chiaro, però ogni tanto è meglio che io lo ricordi…, magari uno passa, legge e pensa che noi si abbia detto unicamente le cose scritte. No…, invece noi pensiamo che “verba non volant”, nel senso che tutte le parole dette e ascoltate restano nella nostra esperienza personale; alcune vanno giù, come il caffè, e vanno digerite, altre invece restano un po’ sospese in aria…, e hanno bisogno di essere scritte. E’ il caso di quelle di stamattina, o meglio, di ieri mattina… Mi spiego. Stamattina ho solo potuto sentire al telefono gli amici del bar, per l’impossibilità pratica di passarvi. Ed allora, riporto le parole (quindi, non tutte, come ho specificato in alto) che ci siamo detti ieri mattina al termine della gara di Maddaloni…

Paolo – Che ho fatto? 59’…, come avevo detto. Nello?

io – Ma chi è…?

Paolo – E’ Vittorio… Nello? 53’.

Nello P. – 52’ e 59”…, prego…!

Paolo – Hai sentito, Vittorio? 52’ e 59”… Come dici? Siamo scarsi…? Parla bene, guarda che qui in macchina c’è il professore… Come? Sì, ora te lo passo.

io – Buon giorno, Vittorio, come ti sei comportato a Parete?

Vittorio – Professore, ho corso a 4’ e 25” al km. La settimana scorsa ho corso a 4’ e 30” ed oggi ho corso a 4’ e 25”…

io – Bravo, quando uno si migliora è sempre bravo!

Vittorio – Voi invece che avete fatto?

io – Abbastanza bene, non bene… Volevo chiudere in 59’ e 59”, invece ho chiuso esattamente un minuto dopo… Comunque, non mi lamento, come rientro non c’è male… e poi il primo e l’ultimo km erano in salita, il che è quanto di peggio possa capitare a un podista, specialmente se non è al topo della condizione… Lo stesso Nello, che doveva fare 51’ e 59”, ha patito questa tipologia di percorso. Nel suo caso, non perché non è in buone condizioni, ma perché gli difetta l’esperienza, essendo ancora alle prime armi. Prendi anche Pasquale, ad esempio… Lui, con un ginocchio fuori uso, è riuscito a chiudere in 54’… Se non avesse corso da oltre vent’anni…, la gara non l’avrebbe nemmeno terminata… L’esperienza conta molto, non a caso…

Nello P. – Professore, ma io mi sento un amore! E poi mi sono migliorato di un minuto, rispetto al mio precedente record… Se Vittorio ha corso bene, e merita i vostri complimenti, allora li merito anch’io? Detto da voi che come M50 correvate i 10 km ancora a 36’ e vincevate i titoli regionali e nazionali, è una garanzia di verità. E’ giusto?

io – Sì, ma non bisogna esagerare… Ognuno ha una sua “macchina” e i miglioramenti cronometrici si ottengono solo mediante gli opportuni allenamenti svolti in un certo periodo di tempo. Si deve avere costanza e pazienza, nel podismo come nella vita.

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