Il podista divisivo nella squadra

Una squadra podistica, tutto sommato, è una proiezione della società. Infatti, c’è una struttura, chi la amministra, chi ne fa’ parte volentieri e chi, in questo caso per fortuna una ristretta minoranza, ci sta mal volentieri. O meglio, può capitare che all’interno di un squadra ci sia un iscritto che pur non avendo incarichi ufficiali, magari perché non li ha richiesti o perché sentiva di non poter dare una certa disponibilità, cerca tuttavia di mettersi in evidenza e non disdegna di sminuire le scelte che si operano in società, indicandone altre che a suo dire andrebbero in una direzione migliore.

E’ il classico podista divisivo…; tracciamone, come oggi si dice, un profilo.

Egli è generalmente un maschio… Non ce ne vogliano le podiste, molte delle quali hanno la nostra più grande considerazione, ma sono ancora lontani i tempi, almeno in Italia, che alle donne sia concesso un potere, una presenza incisiva, che non vada al di là delle pie intenzioni. Basti pensare che ancora non abbiamo assistito a un Presidente della Repubblica donna e nemmeno a un Presidente Fidal donna… Quindi, è un maschio. Escludiamo un podista delle categorie giovanili, perché i ragazzi hanno solo il pensiero e le capacità di correre, mentre difettano di esperienze di vita o di tipo amministrativo. Escludiamo anche i podisti appartenenti alle categorie over 60, perché costoro sono già ben contenti, alla loro veneranda età, di correre che non avvertono la necessità di mettere in cantiere proposti e programmi molto problematici e impegnativi. Quindi, il profilo si restringe ulteriormente: maschio e presumibilmente sui 40-50 anni.

Cosa fa’ e come opera, il podista divisivo?

Innanzitutto, cerca e trova simpatie in qualche amico della squadra al quale ha dato qualche consiglio e qualche suggerimento per svolgere al meglio la pratica podistica (una tabella di allenamenti specifici, un suggerimento sul tipo di scarpe da acquistare, eccetera). Sia chiaro: non c’è in lui spregiudicatezza e calcolo infingardo, ma sincera disponibilità e affezione per l’amico, anche se sotto sotto non gli dispiace di assurgere a persona meritevole di stima al fine magari di formarsi un piccolo stuolo di fedelissimi, una sorta di minigruppo all’interno della squadra nel quale riversare tutte le sue aspirazioni di essere considerato amico e podista degno di attenzione. Egli, in questo quadro di riferimento, procede per così dire in modo autonomo, prodigandosi ad esempio per iscrivere i suoi più stretti amici a delle gare non previste dalla società di appartenenza, anche sotto l’aspetto delle modalità di esecuzione. Anzi, ne incita e ne propone di altre, sempre o quasi sempre in antitesi a quelle della squadra, a dimostrare che con la sua “conduzione” aumentano gratificazioni e divertimenti personali.

Egli non sa, o finge di non sapere, che un simile atteggiamento può minare alla base l’armonia di una squadra, creando i presupposti per future lacerazioni e sfilacciamenti dell’intesa del gruppo sociale. O forse non riesce a liberarsi dalla voglia di praticare, sia pure in piccolo, una sorta di realizzazione personale, in altri ambiti e modi impossibile a verificarsi. Quale che sia il suo vero motivo ispiratore, egli continua sempre ad avere di sé una grande autostima, che si pone al di sopra di qualsiasi componente la squadra, anche a costo di parlarne male per avere buon gioco sulla considerazione dei suoi amici del “sottogruppo”.

I dirigenti della squadra podistica che abbiano eventualmente al loro interno un podista divisivo, che fanno?… E che devono fare…? Fanno buon viso a cattivo gioco… Pensano e credono che non faccia poi nulla di veramente male, che a modo suo comunque tiene cementato il gruppo, almeno una certa parte, che ogni tanto sia opportuno cedere a qualche sua proposta, anche in mancanza di valide e giustificate priorità… I dirigenti, tutto sommato, attuano il dettato del Codice Civile, laddove prescrive che gli amministratori delle società debbano avere, nello svolgimento delle loro mansioni, “la diligenza del buon padre di famiglia”…

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