La tecnologia al servizio del podismo: Pasquale Pizzano

 

Qual è la differenza fra progresso e sviluppo? Ce lo chiediamo, dopo avere partecipato ad una gara podistica gestita tecnologicamente da Pasquale Pizzano. Siamo ritornati a casa, ci apprestiamo ad accendere il computer, per sapere tutto quello che ci interessa della gara da poche ore conclusa. Già in macchina, appena lasciata la località dove si era svolta la manifestazione, qualche amico commentava i primi dati. Caspita! Che differenza fra i dopo gare di una volta e questi di oggi! Ecco, il computer si è accesso, ma non voglio aprire al sito di Pasquale: voglio scrivergli qualcosa, a metà strada fra l’ammirazione e il ringraziamento.

Avevamo cominciato con la differenza fra progresso e sviluppo. Prendiamo a prestito la definizione che ne fece a suo tempo Pier Paolo Pasolini: lo sviluppo è il proseguimento sociale indotto da un certo potere che ci vuole consumisti di “beni superflui”; il progresso è l’evoluzione cui dovrebbe tendere una società verso il perseguimento di “beni necessari”. Lo sviluppo è visto di buon grado da una società rivolta quindi al consumismo di ruotine, quello fatto senza adeguata riflessione e che porta ad un surplus di prodotti effimeri che, tra l’altro, è poi difficile e ingombrante eliminare. Questo, per lo sviluppo “sociale”. Per quello “individuale”, basti pensare allo sviluppo di un essere umano, che è una cosa che si realizza automaticamente, naturalmente, senza che sia una cosa necessariamente positiva. Un ragazzo studente “imbecille”, ad esempio, avrà il suo sviluppo, sicuramente, ma non è detto che migliorerà le sue capacità. Il progresso, invece, è quando la società “progredisce”, cioè migliora le sue organizzazioni, le sue strutture, le sue caratteristiche. E infatti, di un ragazzo studente “impegnato”, interessato non ai “beni superflui”, ma ai “beni necessari”, noi diremo che ha fatto registrare dei “progressi”.

E’ la stessa situazione che ci si para davanti con la tecnologia applicata al podismo di Pasquale Pizzano. Diciamoci la verità: potremmo fare a meno, oggi come oggi, del servizio fornitoci da Pasquale? Di tutto ci priveremmo, striscioni, altoparlanti, pacchi gara, premi vari, broscure, ma non del servizio che ci fornisce Pasquale. Forse, solo il pettorale e l’autoambulanza sono altrettanto necessari!

Prendiamo esempio da Pasquale. Egli, in silenzio ed efficacemente, opera senza calpestare o danneggiare nessuno. Se ne resta nell’ombra nel suo puntualissimo e immancabile gazebo blu e partecipa ottimamente alle riuscite delle manifestazioni, per altro, senza vantarsene. Per noi tutti podisti, o comunque appassionati di podismo, non è un “bene superfluo”, ma “bene necessario”, forse perfino “indispensabile”.

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