Gli amici del podista

Il podista non è mai solo, anche quando corre senza amici intorno. Facciamo un elenco degli amici del podista:

  • Rivenditore di articoli sportivi (soprattutto di scarpe). Sì, perché appena si accende la scintilla della corsa nell’animo di chi ancora podista non è, egli pensa subito alle scarpe. E va’ quindi alla ricerca di un amico che sappia (che se ne intenda, che conosca un negozio, che lo possa accompagnare, ecc.). Salvo poi accorgersi che le scarpette sono necessarie, sì, alla corsa, ma bisogna pensare al resto, perché non si può (soprattutto non si deve) correre nudi. Quindi, in testa alla classifica degli amici del podista, mettiamo lui, il rivenditore di articoli sportivi.
  • Medico di base. Sicuramente, quando si pensa di cominciare a correre, ci si confida con il medico di famiglia che, il più delle volte conosce il soggetto dalla nascita. Non abbiamo la palla magica, ma riteniamo di essere nel giusto se ipotizziamo, da parte del medico, prima un complimento per l’idea e dopo un invito alla cautela, a non prendere la cosa con eccessivo entusiasmo, a renderla una maniera graduale di modificare lo stile di vita. Sottoscriviamo.
  • Medico sportivo. Sarà lo stesso medico di base, oppure il presidente della società podistica dove si pensa di iscriversi, ad indicarci la strada che porta alla visita specialistica presso il medico sportivo, per il certificato medico all’idoneità alla pratica sportiva agonistica riferita all’Atletica Leggera. E’ qui che si registra l’atto di nascita del podista. Per “podista”, infatti, noi intendiamo chi fa’ della corsa a piedi uno dei sistemi della sua vita, chi dedica almeno due ore al giorno a questa pratica (una per la corsa vera e propria, un’altra divisa fra i preparativi del prima e del dopo), chi si alimenta in funzione di essa, chi non riesce più a farne a meno. E chi, purtroppo e per fortuna, proprio in virtù della passione della corsa, ogni tanto è soggetto agli infortuni: purtroppo, perché è costretto a fermarsi; per fortuna, perché solo quando non corre capisce la ricchezza che possiede.
  • O qualsiasi persona, fisica o virtuale (libri, media, ecc.), possa fornire suggerimenti utili per chi corre. Sarà poi il podista stesso che acquisirà le competenze necessarie a sapersi gestire. Al punto che spesso, chi non corre, lo scambierà per un esperto alimentare.
  • E’ il medico specialista più richiesto dal podista, per ovvi motivi. I muscoli, le ossa, i tendini, le articolazioni, tutto riconduce all’ortopedico. In questo caso sarà difficile essere scambiati per esperti, nonostante si metta tutta la buona volontà: occorrono veramente studi specifici e approfonditi. Però, in compenso, il podista imparerà ad ascoltare il proprio corpo, sia a decifrare certi segnali che il corpo invia, sia a scoprire certe parti del corpo che neanche si sospettava di avere.
  • E’ lo specialista che sembra accarezzare il podista, quasi vezzeggiarlo. Lo segue nella postura, nella riabilitazione nell’ambito di qualche terapia, nella rivitalizzazione di parti trascurate, nella necessità di qualche massaggio, ecc. E’ più che mai il medico al quale il podista sente di potersi confidare.
  • Potremmo definirlo come l’amico della porta accanto. E’ quello che ha sempre pronto il termometro, che sa fare al podista le punture, che ci preleva il sangue per le analisi, che conosce quei miracolosi integratori, ecc.

Eccoli, dunque, gli amici del podista, li abbiamo elencati. Noi per amici intendiamo quelli del proverbio: “L’amico si vede nel bisogno”. E, infatti, ognuno di questi serve al podista in caso di bisogno. Qualcuno potrà pensare che noi si porti iella. Noi rispondiamo che solo chi non corre non si infortuna. Chi corre e non si infortuna, in realtà, passeggia, corricchia, fa’ jogging o fitness.

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