Gareggiando spesso si migliora. Però…

Ogni tanto viene fuori il solito dilemma, “solito”, per i podisti assidui: è consigliabile gareggiare molto spesso, anche settimanalmente, per ottenere un miglioramento nelle prestazioni? A dire il vero, il “solito” dilemma negli ultimi tempi si è ulteriormente amplificato a causa del covid, che ha costretto i poveri podisti ad un paio di anni di “privazioni”, chiamiamole così. Ma adesso, con quella che noi tutti ci auguriamo sia la parte terminale della pandemia, si assiste a un pullulare di manifestazioni che hanno clamorosamente riproposto all’attenzione un tema sempre attuale nell’immaginario inconscio dei podisti. Gareggiando si migliora? Sì, però occorre fare qualche distinguo.    

Innanzitutto, per gareggiare bisogna correre. E correre fa’ bene. Partiamo da questo assunto. Ma è ovvio che si tratta di un’attività che va’ svolta non con moderazione, bensì con sagacia. Facciamo un piccolo esempio. Mangiare fa’ bene alla salute, però se si mangia troppo si ingrassa…

Quindi, gareggiare spesso si può e si deve, ai fini di un incremento delle prestazioni cronometriche. Ed anche per aumentare il senso del benessere psicofisico che proviene da una condizione atletica ottimale. Tra l’altro, come si sente dire in giro nell’ambiente podistico, “la gara è il migliore allenamento”: essa da’ delle sensazioni irripetibili che formano poi in definitiva la vera esperienza del podista; la cosa più preziosa che gli possa capitare. Ma, in concreto, perché gareggiare spesso è consigliabile? Intanto, non tutte le gare devono essere spinte al massimo. Qualcuna, più di una, può sostituire degnamente un allenamento anaerobico non svolto, quale quello di corsa media e di progressivo. E’ difficile infatti che si possa, in gara, effettuare un allenamento di ripetute… Stiamo dicendo che è meglio non costringere il nostro organismo a sollecitazioni massimali in un arco di giorni assai ristretto. Ricordiamoci che si devono rispettare i personali tempi di recupero, i quali variano in dipendenza dell’età sia anagrafica che podistica. La gara settimanale va’ bene, a patto però che durante i giorni precedenti si siano svolte le sedute di allenamento previste, corse lente rigeneranti soprattutto. Naturalmente, parliamo di gare domenicali di 10 km. Per le Mezze e le Maratone, è ovvio, il discorso si diversifica…

Contestualmente al periodo agonistico che si vuole intraprendere, cioè partecipare a molte gare, è opportuno trovare il tempo e il modo di effettuare in modo più o meno sistematico, due o tre volte a settimana, esercizi di tonificazione muscolare e mobilità articolare, da intendersi non come semplice (sia pure insostituibile) stretching, ma come una vera e propria costruzione continua di una base fisica che possa essere in grado di sorreggere le molteplici sollecitazioni a cui si sottoporrà il nostro corpo.

Quindi, la finalità del gareggiare spesso (perché può essere una finalità, una programmazione ben definita) è quella di migliorare la condizione generale, però senza affaticarla. Come si diceva nell’esempio: come mangiare bene vuol dire non ingrassare, gareggiare spesso vuol dire correre bene senza stancarsi e, ancor meglio, senza infortunarsi.

 

 

 

 

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