Correre in gravidanza

 

Ogni tanto facciamo una capatina verso lidi sconosciuti…, cioè verso argomenti in cui non siamo particolarmente esperti. Non lo facciamo per piaggeria, ma per semplice curiosità conoscitiva. E poi cerchiamo di comunicare le risultanze a quei pochi lettori che hanno la bontà e la pazienza di leggerci. Questa volta ci siamo posti un interrogativo; se una donna in stato interessante possa o meno correre.

Com’era facile prevedere, la prima cosa che balza all’attenzione è se la donna in questione sia o non sia una podista abituale. Nel primo caso, la risposta oscilla fra il “sì, forse, però”, mentre nel secondo il responso è più nettamente rivolto al consiglio di non inventarsi un’attività che proprio leggera non è. Detto questo, rivolgiamoci allora direttamente ed esclusivamente alla podista più o meno abituale che si ritrovi ad essere incinta. Può correre, sicuramente, ma con qualche prudente accorgimento. Vediamo quali.

La podista ha quindi esperienza di corsa. Sa quali scarpe e quale abbigliamento indossare. E questo già vuol dire molto. Dovrà diminuire al massimo grado l’impatto del piede sulla superficie, per cui la calzatura dovrà essere molto ben ammortizzante, per altro su di una superficie non irregolare, onde evitare sbilanciamenti dell’appoggio in grado di causare danni alle caviglie e non solo. Però, ben inteso, la pratica è stata concertata col proprio medico di fiducia; perché, specialmente nei primi tre mesi di gestazione, quando non… è molto visibile il pancione, sussiste la remota possibilità, comunque possibilità, di un aborto spontaneo. Per cui, esperta o non esperta che sia, il consulto medico preventivo è obbligatorio.

Una volta ottenuto l’assenso medico alla corsa, a quale ritmo bisognerà procedere? La podista deve dimenticare le sue pregresse capacità… Qui si tratta di mettere in pratica una modesta capacità aerobica, davvero modesta, soprattutto per contrastare in un certo qual modo l’inevitabile aumento di peso. Anzi, se il caso lo richiedesse, forse sarebbe meglio optare per una bella e salutare camminata sportiva, così da consentire ugualmente la normale funzionalità fisiologica, contenere e controllare il peso ed avvertire comunque il senso di rilassatezza e di serenità, in altri termini di benessere, che il gesto sportivo comporta.

Inutile dire che il corpo della podista in gravidanza non dovrà temere cali termici, per cui si coprirà a dovere, e neanche dovrà subire crisi di disidratazione, per tanto avrà al suo seguito sempre una bottiglietta d’acqua.

Auguri!

 

 

 

 

 

 

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