Il finocchio e la maratona

 

La vita moderna è piena di situazioni imbarazzanti, di luoghi comuni passati inosservati, di errate dicerie circa le usanze e i nomi che si adoperano… L’elenco è lungo. Non poteva sottrarsi anche il mondo podistico, ovviamente, che a pieno titolo costituisce, o dovrebbe costituire, uno dei pilastri del vivere moderno. Un classico esempio, e non a caso diciamo classico, è la concezione che si ha della parola maratona. Essa sta a indicare una situazione molto lunga a realizzarsi e alla persona che ne fosse impegnata si attribuisce l’aggettivo di maratoneta. Tutto questo, perché nel 490 a.C. (ecco il “classico” di cui si diceva poc’anzi) venne svolta una famosa battaglia nella piana di Maratona.

Cos’era accaduto…? Sinteticamente, il poderoso esercito persiano dell’imperatore Dario mosse guerra alle polis greche, fragili città che cercavano di gettare le basi democratiche del vivere politico. Ebbene, la fatidica battaglia, quella che decise l’esito della guerra, si combatté proprio a Maratona, in una lunga distesa coltivata a… finocchio. E poiché tale pianura distava da Atene, che era la città di maggior prestigio, 42 km…; e poiché il messaggero che portò la notizia dell’incredibile vittoria agli increduli ateniesi, tale Filippide, dovette correre a piedi l’intero tragitto…; ecco che la più famosa corsa di resistenza prese il nome di Maratona. Ora, tutto ciò che accade di lungo e di faticoso, prende appunto il nome di Maratona.

Però, non tutti sanno l’origine etimologico del termine in questione… Anzi, la tendenza quasi universale, nell’immaginario collettivo dell’espressione linguistica…, è che la parola “finocchio” sia lontanissima dall’indicare una persona forte, risoluta e resistente… (sulla cui semantica comunque non ci sembra il caso di soffermarci…). “Classico” esempio di come si possa attribuire un’errata correlazione fra due termini, per loro natura “innocenti”, da una società, diciamo così, disattenta alle proprie origini….

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