Passariello, un Angelo volato via troppo presto

Mi ha appena raggiunto la tristissima notizia della scomparsa di Angelo Passariello…

Sapevo che da qualche tempo non stava bene, ma in cuor mio speravo che anche questa volta avrebbe superato la difficoltà, come sempre faceva nella vita e nel podismo, con eleganza e determinazione. Purtroppo, non ce l’ha fatta…

Ora di lui, dopo il moto di pianto che mi ha preso, mi restano i ricordi, i ricordi dei tanti anni passati insieme, correndo e scherzando, per le strade podistiche campane, e non solo. I ricordi? Impossibile elencarli tutti. Adesso mi vengono dal cuore, come lampi che squarciano il cielo nerissimo di stamattina, solo alcuni…, che mi fanno comunque bruciare gli occhi…

Eravamo nel 1996… Angelo, che correva per una squadra di Ottaviano, organizzò una gara con lo scopo di fare beneficenza e combattere la distrofia muscolare di cui era affetta una bambina della sua città. Quella domenica, fra tutte le squadre regionali, partecipammo solo noi di Ercolano…, raddoppiando volontariamente il costo del pettorale… Ad esempio, io corsi con mia figlia, mentre gli altri amici di squadra corsero affiancando i nostri ragazzi che partecipavano alle varie gare destinate alle categorie giovanili. L’anno successivo, Angelo si iscrisse con noi…

A Napoli, nel 2.000, si svolsero i Campionati Italiani Individuali e di Società di Maratona… Angelo vinse il titolo italiano nella sua categoria, quella della SM35… Condusse una gara strepitosa! D’altronde per lui, correre sotto i  3’ e 30” al km era una cosa abbastanza usuale…

In quegli anni, fra lo stupore e l’incredulità degli altri, avevo aperto alla squadra femminile… Ebbene, ricordo che Angelo fu l’unico ad incoraggiarmi per l’iniziativa e a congratularsi con me. Mi diceva che si capiva dal mio sguardo appassionato, quanto fossi legato a quell’esperienza…

Una sola volta l’ho superato in gara…, era troppo veloce, per me… Avvenne in una 21 Km, a Caserta. Lo superai nel finale, ma mi accorsi che correva insolitamente maluccio, senza il suo proverbiale e ottimo stile. Gli chiesi come mai… Mi disse se si era rotta la molla dei pantaloncini…

Caro amico mio, te ne sei andato troppo presto… Aveva ragione quella suora alla quale io, da bambino curioso, chiesi come mai muoiono per lo più le persone buone, e mi disse che Gesù, dal suo giardino, prende prima i fiori più belli, quelli che profumano di amore e di bellezza….

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