Se certi risultati non arrivano

Fermo restando che ogni podista ha una sua “macchina”, cioè precise caratteristiche fisiche e mentali che ne condizionano i risultati, non è infrequente il caso che un dato atleta ottenga riscontri disomogenei nelle differenti gare a cui partecipa. Si assiste a dei podisti, anche di riprovata abilità ed esperienza, che ad esempio volino letteralmente nelle 10 km, ma che nelle distanze più lunghe segnino il passo, non riuscendo ad esprimersi ai loro livelli abituali. Il più delle  volte, la cosa si spiega con un allenamento non del tutto equilibrato fra le sue parti che, è bene ricordare, è il giusto rapporto percentuale tra il lavoro aerobico di bassa intensità, quello riferito alla potenza aerobica e al meccanismo anaerobico lattacido, il tutto realizzato nell’ambito di una precisa definizione dei tempi di recupero.

Facciamo un esempio pratico. Se un podista corre una 10 km in 35’ (ritmo di 3’ e 30” al km) e una 21 km in un tempo oscillante fra 1h e 15’ e 1h e 18’, ci troviamo di fronte ad un podista che si è allenato in maniera abbastanza equilibrata. Ma se lo stesso podista chiude la 21 km in un tempo superiore a 1h e 20’ e 1h e 25’, allora significa che il suo allenamento è da rivedere, magari per quanto riguarda la resistenza. E’ possibile fare il discorso opposto. Ad esempio, se il podista preso in esame ha un tempo sulla maratona di 2h e 45’ e sulla 10 km di 38’, vuol dire che nel suo abituale allenamento privilegia la resistenza specifica a discapito delle altre componenti.

Se certi risultati non arrivano può dunque significare quanto segue:

Siete podisti da poco tempo e il vostro organismo si deve ancora adattare alle nuove sollecitazioni che la corsa comporta e/o non avete ancora sperimentato a dovere le diverse distanze, sia in gara che in allenamento. Affinché ciò avvenga, deve trascorrere mediamente almeno un anno.

Il vostro programma di allenamento prevede poche uscite settimanali, magari solo tre. L’ideale sarebbe uscire tutti i giorni, o quasi, per determinare nel vostro organismo una sorta di alla corsa. Naturalmente, dovrete dare adeguato risalto anche alla corsa lenta, non soltanto a quella veloce.

Bisogna effettivamente allenare l’organismo, cioè abituarlo, ai differenti ritmi di corsa. Se in una 10 km si corre a 40’, vuol dire che la corsa lenta si correrà a 5’ al km e la corsa media a 4’ e 30” al  km. Tutti gli altri tipi di allenamento, ripetute, salite, eccetera, forniranno di volta in volta i giusti rilievi che costituiranno i parametri cronometrici da tenere in considerazione.

 Molto probabilmente, fate toppa resistenza specifica (correte troppo a lungo lentamente).

Sia in gara che in allenamento, avete la tendenza a lasciarvi andare a delle del tutto improvvise accelerazioni, indipendentemente dalle distanze da percorrere, siano esse brevi o lunghe.

Siete in sovrappeso. Avere qualche “chiletto” di troppo, non agevola il podista, soprattutto quando è impegnato in una gara di 21 o di 42 km.

Forse siete inclini, durante le prove ripetute, ad effettuarle al massimo della vostra velocità possibile. Sarebbe meglio correrle invece non al vostro livello massimale di velocità, perché altrimenti fate un lavoro estremamente lattacido che vi pregiudica l’intera preparazione e quindi l’esito in una gara di resistenza.

Se nel corso di una maratona patite oltremodo il classico “muro” al 35° km, può significare che in precedenza, durante i ristori, non vi siete riforniti adeguatamente con una bevanda contenente un minimo di carboidrati.

Anche una calzatura, non proprio ammortizzante, può incidere negativamente sulla prestazione. In tal caso, tutto il sistema muscolare a articolare viene sottoposto ad eccessive sollecitazioni, con un dispendio energetico notevole che va’ a discapito dell’esito cronometrico.

Anche la durata della vostra uscita potrebbe non essere adeguata al fine di affrontare una gara come la maratona. Anzi, al riguardo, eccovi il consiglio per la durata dell’allenamento in relazione al tipo di gara che preparate:

10 km                    non meno di 1h di corsa

21 km                    almeno 1h e 15’ di corsa

42 km                    non meno di 1h e 30’ di corsa

Non aspettatevi, però, un immediato miglioramento delle vostre prestazioni. Date tempo al vostro organismo di abituarsi alle modifiche che avrete apportato al vostro sistema di allenamento. Diciamo…, un 5/6 mesi. D’accordo?

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