Domande all’ortopedico: l’ernia inguinale

E’ da un po’ di tempo che al “Bar del Podismo” non si vede il cliente ortopedico. Chissà…, si chiedono Tizio, Caio e Sempronio…, forse, non sta bene…? Stanno proprio parlando di lui, quando lo vedono entrare.

TIZIO – Dottore, che piacere!

CAIO – Dottore, finalmente!

SEMPRONIO – Ciao dottore!

ORTOPEDICO – Ciao, ragazzi, tutto bene?

TIZIO – Sì, sì, grazie…

CAIO – Sì…, e voi?

SEMPRONIO – Sì…, e voi? Ce lo stavamo chiedendo: è da un po’ che non vi si vede…

ORTOPEDICO – E’ vero…, impegni vari e qualche congresso in giro per l’Italia, lavoro e aggiornamenti…, sapete com’è… Ma ditemi, c’è qualche novità?

 

TIZIO – Beh…, niente di particolare…

CAIO – Niente proprio no…, se pensiamo a…

SEMPRONIO – Ah sì, dottò, è successo qualcosa a Saverio…

ORTOPEDICO – Cosa…?

 

TIZIO – Dottò…, con rispetto parlando…, ‘a paposcia…

CAIO – Dottò, sempre con rispetto parlando, chella ca nuje chiammammo ‘a guallera…

SEMPRONIO – Scusateli, dottò…, vogliono dire: l’ernia inguinale.

ORTOPEDICO – Vabbè…, in dialetto si dice così…

CAIO – E’ successo così…, all’improvviso… Una sera è venuto al bar, tutto scuro in volto da far paura, e ce lo ha detto.

SEMPRONIO – Ma poi cos’è…, quest’ernia…? E’ tanto grave?

ORTOPEDICO – Ma no… Intanto, è una patologia fra le più diffuse al mondo… E poi, la sua incidenza riguarda molto più i maschi che le femmine, diciamo nel rapporto 7 su 10, a causa della differente conformazione fisiologica. Può anche insorgere indifferentemente dall’età dei contraenti, anche se è più frequente in soggetti di mezza età. In effetti, si tratta di un cedimento della parte addominale che è, come certamente saprete, la struttura muscolare che protegge la parte interessata. Quando questa, per motivi di sforzi prolungati ma non solo, non regge più alle sollecitazioni a cui normalmente è sottoposta, si verifica una fuoriuscita di un viscere dalla cavità naturale che lo contiene. In effetti, la parete addominale è come un’impalcatura muscolare che protegge il contenuto della cavità. Se tale “protezione”, per un motivo o per un altro, viene a mancare, si verifica il suo “cedimento”.

 

SEMPRONIO – Dottò, ma Saverio si lamentava…

ORTOPEDICO – L’ernia inguinale si presenta con una tumefazione che può essere dolorosa. E ogni sforzo successivo alla prima manifestazione può allargare l’orifizio che si è creato, fino al punto (ovviamente, nei maschi…) di arrivare ad interessare il sacco scrotale, ragione per cui è consigliabile intervenire al più presto, mediante un piccolo intervento chirurgico.

 

TIZIO – Un “piccolo” intervento chirurgico…?

CAIO – Un intervento chirurgico è sempre un intervento chirurgico…

ORTOPEDICO – Sì, piccolo intervento chirurgico… Ormai, è diventato quasi di routine… D’altro canto, l’unica soluzione vera è proprio l’intervento chirurgico, che è molto semplice. Avviene in day hospital, in anestesia locale. In pratica, si applica una “retina” di materiale biocompatibile, con il compito di rinforzare la parete addominale. Tutto qui. Per la ripresa, sono sufficienti 10-15 giorni, naturalmente in maniera graduale e tenendo bene in conto i “carichi” a cui si sottopone l’organismo. Solo per i casi più complicati e in relazione al tipo di intervento, occorrono circa 6-10 settimane.

 

SEMPRONIO – Dottò…, un caffè?

ORTOPEDICO – Molto volentieri.

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