Domande all’ortopedico: la bandelletta ileo-tibiale

Tizio e Caio sono seduti a un tavolino nel “Bar del Podismo”, intenti a sorbirsi un buon succo di frutta, quando notano l’amico ortopedico sedersi accanto a loro con una certa difficoltà.

Tizio – Cos’è dottore, la schiena?

Caio – Un po’ di sciatica?

Ortopedico – No, è la bandelletta ileo-tibiale.

 

Tizio – Ah, il ginocchio…

Caio –  Sì, il ginocchio. Per noi podisti è sempre in agguato…

Ortopedico – Eh sì, il ginocchio è un “comparto che comporta” diverse patologie. Una di queste è la cosiddetta “sindrome della bandelletta ileo-tibiale”, da non confondersi con altri malanni a cui i podisti sono spesso soggetti. Intanto la bandelletta, pur essendo situata lateralmente nel ginocchio, corrisponde al tendine del flessore della fascia lata, che è un muscolo allungato e appiattito che inizia dal bacino e finisce con l’inserirsi sul condilo laterale della tibia e sulla testa del perone. Infatti, ho un fastidio nella parte laterale del ginocchio quando lo piego, anche nel semplice gesto del sedermi. E’ ginocchio, sì, ma non solo.

 

Tizio – Uh, dottò, ma capita anche a me questo fastidio, a pensarci bene!

Caio – Se è per questo, tu hai tutte le malattie di cui si parla: sei troppo suggestionabile!

Ortopedico – No, no, in un certo senso ha ragione. I fastidi che provoca la bandelletta ileo-tibiale si confondono facilmente. Ciò dipende dai diversi fattori che ne provocano l’usura: i continui microtraumi dovuti a un ginocchio varo o valgo, i terreni irregolari, la corsa in discesa, gli aumenti dei chilometraggi, eccetera. Tutto può concorrere al fastidio, a volte anche consistente e invalidante. Bisogna, come sempre, valutare caso per caso. Ragazzi, dobbiamo rassegnarci: durante la corsa la bandelletta si porta da una posizione posteriore al condilo tibiale esterno nella flessione del ginocchio ad un’altra posizione anteriore nell’estensione. E’ questo avviene ad ogni passo di corsa, ad ogni metro…, per tanti anni…

Tizio – Certo, l’usura…, col tempo…

Caio – Possibili rimedi, dottò?

Ortopedico – La prevenzione è d’obbligo: controllo della stabilità scarpette (se usurate, vanno subito sostituite), verifica dell’appoggio (se si è supinatori o pronatori), modifica del programma di allenamento che preveda picchi di quantità-qualità, evitare il più possibile i terreni irregolari. Ovviamente, l’intera muscolatura della coscia sarà bene allenata mediante opportune esercitazioni di stretching.  Ragazzi, ma cos’è questo… velo di tristezza negli occhi? Un po’ tutti i podisti abbiamo questo problema, eppure si corre, no?

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