Poche parole e molte lacrime, per Donato Sabia

La vita, ogni tanto, ci mette a durissima prova, facendoci perdere, o fortemente vacillare, i sostegni sui quali costruiamo il nostro modo di essere in società. Gli ideali…, si chiamano così… Uno di questi è stato Donato Sabia. In lui vedevamo la sintesi di come dovrebbe essere la nostra esistenza: passione per l’Atletica Leggera, allenamenti intensi per perfezionare l’innato talento e partecipazione seria e disinteressata alle cose dello sport. In lui vedevamo la perfetta unione di potenza ed eleganza, forza e stile, a racchiudere nel gesto la quintessenza dell’efficacia.

Poche parole e molte lacrime, per Donato Sabia…

Nato a Potenza, l’11 settembre del 1963.

Terza prestazione italiana di tutti i tempi sugli 800 m, dopo Marcello Fiasconaro e Andrea Longo, con 1’43”88.

Primatista mondiale sui 500 m, con 1’00”08 (Busto Arsizio, 1984).

Due volte finalista olimpico: Los Angeles, 1984 (5°) e Seul, 1988 (7°).

Ottimo quattrocentista, con il ragguardevole tempo di 45’73.

Medaglia d’oro agli Europei Indoor, con 1’48”05 (Goteborg, 1984).

 

 

 

 

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