Ho provato le Nimbus Gel Lite 3

Ho provato le Nimbus-Gel Lite 3. Belle scarpe. Lo dico convintamente. Adesso mi permetterò, sia pure in base alla limitata  competenza che ho maturato sul campo, di farne un resoconto.

Negli ultimi tempi, si assiste ad una domanda del mercato, cioè da parte della stragrande maggioranza dei podisti, di fondere in una sola scarpa due aspetti che restano tutto sommato i cardini della loro richiesta: coniugare in un unico prodotto leggerezza e ammortizzazione. Le Nimbus Gel Lite 3, infatti, nascono per cercare di rispondere a questa domanda.

A dare una rapida scorsa on line alla scheda tecnica che fornisce l’Asics, si apprende che la scarpa utilizza materiali innovativi, tecnologia aggiornata e design moderno. A vederla, tutto vero. Ma la cosa migliore è provarla. L’ho fatto…

Ho cercato di farmi un giudizio dopo averla usata non una, bensì due volte, su un terreno regolare e asfaltato, con un po’ di dislivello, in due giornate soleggiate, per almeno un’ora di corsa.

L’impressione che ne ho tratto è che si tratta di una scarpa… camuffata…, nel senso buono del termine. E’ davvero un mix di A2 (leggerezza) e A3 (ammortizzazione). Ho constatato che il peso non si discosta dai 230 gr., che il drop di 10 mm consente una falcata fluida ed armonica e che l’intersuola risponde in maniera soddisfacente in quanto a reattività. Evidentemente, il sistema Gel di Flyte Form funziona. Qualche dubbio mi è sorto sull’impatto del piede nella fase di appoggio.

La scarpa richiede podisti con appoggio neutro, dovendo eliminare, per guadagnare leggerezza, quegli accorgimenti della suola tipici sia per pronatori che per supinatori. Ne consegue una suola, per così dire, non “laterale”, ma significativamente “centrale”. E poiché il modello è concepito per garantire comunque una forma di stabilità e di protezione, è costituito da materiali laterali posti nell’intersuola che favoriscono una sorta di espansione, la quale, per poter realizzarsi, ha bisogno di un supporto, laterale appunto, che funga da base. Ciò determina una calzatura larga della scarpa che può favorire, in alcuni soggetti, a motivo dell’ampia area di appoggio che batte sul suolo, la classica e fastidiosa ciabattata.

Si dirà, è il prezzo? Questo non è un argomento tecnico, ma commerciale. Però, se davvero mi costringete ad esprimere il mio pensiero, embè, ogni innovazione ha il suo costo….

 

 

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