La rucola per i podisti

I podisti sono molto fortunati rispetto ai cittadini sedentari; specialmente quelli che si allenano per strade e sentieri solitari, un po’ per stare più a contatto con la natura e un po’ per correre nel silenzio, lontani dal caos e dai rumori delle città. Fra gli svariati benefici che questo “stile di vita” comporta, ce n’è uno spesso trascurato, sul quale vorremmo soffermarci. Essi, i podisti di cui ci stiamo occupando, hanno modo di osservare per questi sentieri (che possono anche essere dislivelli di un certo rilievo) alcuni ciuffetti di erba, spesso a forma di piccoli cespugli, sormontati da fiorellini gialli. E’ la rucola selvatica, un’erba spontanea che nasce anche in terreni non coltivati e che richiede pochissima acqua per fiorire. Ha delle sorprendenti proprietà nutrizionali, che “vista così”, per terra, ai margini di un sentiero, quasi fosse lì per caso, non si direbbe proprio. Eppure…

La rucola è nota per il suo sapore amarognolo e piccante, non a caso il termine deriva da “eruca”, cioè “bruciare”. Ma è nota soprattutto per i benefici che comporta all’organismo. Favorisce in senso lato le funzioni epatiche, è diuretica, è carminativa (migliora l’espletamento dei gas intestinali) ed è antidepressiva. Contiene sostanze, senza entrare troppo nella terminologia tecnica, che contrastano le insorgenze delle cellule tumorali. In percentuale, nella rucola troviamo un 90% di acqua, un 2,5% di proteine, un 3,5% di carboidrati, Contiene calcio, ferro e un insieme di vitamine (A, C, K) tra le quali spicca la C, perché veicola molto bene il ferro (e questo, per il podista, che riceve energia dal trasporto del sangue, è un elemento assai significativo).

Naturalmente, la rucola non esiste solo… allo stato brado. Essa si può anche facilmente coltivare, per gli innumerevoli usi gastronomici e commerciali. Però, il sapore che ne deriva, per così dire, è un tantinello più addolcito, rispetto a quella “ruspante”. Il periodo meglio indicato per la sua coltivazione sembra essere quello che va’ da marzo a settembre. E, a proposito dei numerosi modi di consumare la rucola, ne segnaliamo qualcuno. E’ ottima sia nella preparazione di infusi che fungano da antidepressivo, e quindi da calmante, sia in quella più marcatamente digestiva. E’ indicata, fin dalla notte dei tempi, come ci dimostrano numerose reperti antichi (la rucola è tipica della zona mediterranea), come contorno di moltissime pietanze, specialmente quelle che riguardano il pesce.. Si è arrivati a sostenere che possa risultare perfino afrodisiaca, forse a causa del suo sapore acre e “robusto”. A tale proposito, a beneficio dei podisti campani, e non solo, segnaliamo un uso della rucola davvero “stimolante”… Sappiate che ad Ischia si produce il “rucolino”, un amaro tipico dell’isola verde, veramente ottimo come digestivo.

 

 

 

 

 

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