Rita Bossa: la forza dell’amicizia

Salve. Sono Rita Bossa, da Ercolano. L’amico Peppe Volpe, che ringrazio, mi ha sollecitato a raccontare quelle che a suo dire, bontà sua, sono le mie imprese podistiche. Egli ritiene non sia giusto si passi nel silenzio più assordante la mia attività sportiva, molto attiva dagli anni ’90 al 2.000, anni in cui, effettivamente, ero abbastanza partecipe di tutti gli avvenimenti agonistici, non soltanto nel territorio campano; fino a quando, cioè, il mio lavoro di assicuratrice cominciò ad assorbirmi completamente il tempo a disposizione.

Intendiamoci, contrariamente a ciò che dice di me Peppe Volpe (che carino…) non sono quella che si usa definire una “campionessa a tutto tondo”. Tuttavia, ripercorrendo il mio passato podistico, non troppo remoto a dire la verità (sono nata appena nel 1970…), mi accorgo che qualche buon risultato, degno di nota tale da non farmi sfigurare completamente in una “top list” nostrana, l’ho in realtà brillantemente conseguito. Per cui vi pregherei di leggere quanto segue, affinché possiate voi stessi giudicare quanto io sia obiettiva nel giudizio o quanto magari l’amico Peppe Volpe esageri nel definirmi una vera e completa campionessa.

Sulla scorta degli esordi scolastici dei Giochi della Gioventù, della squadra dell’Asa Detur e del mio allenatore Rossi, queste le mie imprese, alcune contrassegnate dalla presenza proprio di Peppe Volpe, che in quelle occasioni ebbe a conoscermi (della serie, lo sport fa’ nascere amicizie):

  • Catellammare di Stabia, 1995, “Notturna Stabiese” (km 11,158). 1a classificata, in 40’29”;
  • Vitaliano, 1995, km 21. 1a classificata, in 1h 27’;
  • Avellino, 1994, nuovo record 10.000 su pista, in 36’31”08;
  • Salerno, 1995, camp. Reg. 3.000m, in 10’ ……..;
  • Napoli/Pompei, 1994, Maratona, tempo finale, 3h 02’;
  • Primato personale 5.000m, 17’07”;
  • Primato personale 3.000m, 9’ 43”;
  • Primato personale 1.500m, 4’ 41”.

Ma secondo Peppe Volpe, l’impresa più bella…, quella per la quale mi ha sempre rimproverata…, è il tempo che conseguii alla maratona di Cesano Boscone, nel 1996, corsa con l’obiettivo di scendere sotto il muro delle fatidiche 3 ore: tempo finale, 3h e… 2 secondi! Però, quando lui al bosco di Portici mi disse che avevo sprecato un’occasione, lessi chiaramente nei suoi occhi umidi di commozione tutta la grande amicizia e ammirazione che aveva per me. Ed è per questo, per ringraziarlo del dolce pensiero e della lunga e fraterna amicizia che ci lega, che gli mando una foto a cui tengo molto e che mi ritrae proprio nella “famigerata” maratona di Cesano Boscone, “scortata” dai miei compagni di squadra Antonio Carannante e Mario Scarola.

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