Come reagire alla stanchezza cronica

Può capitare, per svariati motivi, che ci si trovi in un periodo di eccessiva stanchezza, quando ogni sforzo, pur minimo, comporta una grande spossatezza. I motivi possono essere le eccessive sedute di allenamenti anaerobici, il cambiamento di stagione,  la temperatura estiva troppo elevata, o un qualcosa di nascosto che richiede delle analisi del sangue in grado di evidenziarlo. Ma se poi alla fine, dietro consiglio medico, tutto si riconduce per la risoluzione del problema a una più variegata alimentazione, per apportare all’organismo la carica energetica che sembra avere smarrito, ecco una serie di considerazioni che ci viene da fare.

Se gli esami del sangue sono a posto, se non sono stati svolti particolari carichi di lavoro, se quindi sembra essere il caldo la causa dell’astenia, è opportuno predisporre un programma alimentare e un piano di preparazione adatti a riportare l’organismo su un equilibrio più stabile, non soggetto a carenze energetiche.

In questo caso, la scelta dei cibi deve essere molto varia e tener conto della presenza di fattori vitali (sali minerali, vitamine) e di fibra. Per tale considerazione, vanno bene tutti gli alimenti integrali, la frutta e le verdure crude. Bisogna ulteriormente limitare al massimo i cibi raffinati, in scatole e ricchi di conservanti. Così come sarebbe consigliabile assumere integratori alimentari, allo scopo di prevenire, o debellare, eventuali carenze vitaminiche che fossero insorgenti o insorte, ma anche di altri cibi importanti nel quadro nutrizionale dell’atleta, come i minerali e le fibre, spesso i veri protagonisti in negativo della stanchezza cronica, specialmente nei periodi caldi. Ciò deve anche significare che è fortemente consigliabile integrare l’alimentazione con alcuni supporti multivitaminici e multiminerali, facilmente reperibili in commercio. Anche l’assunzione, in questo caso, di aminoacidi a catena ramificata può servire a contrastare lo stato di debilitazione, perché essi hanno una funzione “plastica”, cioè vengono veicolati dal sangue e immediatamente captati dai muscoli, dove possono essere utilizzati al fine di riparare le strutture proteiche danneggiate dallo sforzo fisico effettuato. E grazie alla loro “polifunzionalità” sono anche in grado di rinforzare il sistema immunitario.

Da notare che per il podista, questo “corredo” alimentare lo deve “interpretare” tutte le volte che sente l’astenia, vuoi nei cambi di stagione, vuoi per il caldo estivo, vuoi soprattutto dopo aver svolto allenamenti anaerobici troppo ravvicinati. La ragione per la quale si sottolinea questa necessarietà, deve essere vista nella differenza sostanziale che esiste fra un podista e un sedentario. Mentre per quest’ultimo certe raccomandazioni sono abbastanza superflue, nel senso che ne può tranquillamente fare a meno, per il podista invece rivestono un’importanza molto marcata, in quanto la sua attività comporta dispendi energetici superiori.

 

 

 

 

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