Due parole sul C.I.P. (Comitato Italiano Paralimpico)

Secondo il nostro modesto parere, l’accesso alla pratica sportiva è il misuratore del grado di civiltà di una nazione. In Italia, sotto questo aspetto, sono stati fatti notevoli passi in avanti, che hanno portato alla costituzione del C.I.P., cioè del Comitato Italiano Paralimpico, che è un ente autonomo di diritto pubblico, con lo scopo di curare, organizzare e potenziare lo sport italiano per i disabili, sia a livello centrale che territoriale. Pertanto, il C.I.P. è anche, e giustamente, riconosciuto dal Comitato Paralimpico Internazionale (IPC).

Agli inizi degli anni ’70, cominciò a muoversi nel nostro paese l’esigenza di raggruppare in un’associazione le realtà sportive dei disabili, quando ancora non si parlava di “pari opportunità”, espressione che solo di recente è entrata in tutte le “agende politiche”…

Nel 2003, con la Legge n. 189/03, la federazione che si era intanto formata, la FISD (Federazione Italiana Sport Disabili), venne trasformata in confederazione, con poteri e compiti analoghi a quelli del CONI. Di lì a poco, il 16 marzo 2005, nacque ufficialmente il C.I.P., con sede a Roma e sotto la presidenza di Luca Pancalli.

Da notare che il C.I.P. riconosce 21 Federazioni Sportive Paralimpiche, 13 Discipline Sportive, 12 Enti di Promozione Sportiva e 5 associazioni benemerite.

Sito ufficiale: www.comitatoparalimpico.it

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