Ci giungono notizie della maca

I podisti, ma in genere tutti gli sportivi in senso lato, sono alla continua ricerca di prodotti per così dire “miracolosi”, che cioè possano arrecare un netto miglioramento alle proprie prestazioni fisiche, pur restando ovviamente nell’ambito della liceità. Stiamo facendo riferimento agli sportivi veri, non a quelli “pseudo”, che ricercano non delle sostanze, bensì delle scorciatoie, trascurando sia il reale benessere del loro stesso organismo sia quello sociale, calpestando etica e valori in nome di un effimero successo.

Ecco che allora ci giungono notizie di una certa “maca peruviana”… Nel fitto passaparola podistico, ove non è raro scorgere bustine o capsule, a detta dei latori, miracolose, si è fatta notare la maca.

La maca è una pianta tipica della cordigliera delle Ande del Perù, ma la si può trovare facilmente anche in Bolivia. Il motivo è semplice. Essa necessita, per maturare, di un’elevata altitudine, di almeno 4.000 metri sul livello del mare. E’ ritenuta ottima pianta  alimentare, per il suo contenuto: 60% di carboidrati, 10% di proteine, sali minerali e svariate vitamine; ma è anche utilizzata in farmaceutica, sia per il suo indubbio potere ricostituente e sia per la sua certificata azione stimolante per la libido. Ora, quest’ultimo particolare…, potrebbe indurre a ritenere si sia trovato… l’elisir di lunga vita… Però attenzione, la maca potrebbe arrecare danni ad atleti con qualche problema alla tiroide o alla prostata; il suo elevato potere ricostituente e la capacità di migliorare le reazioni organiche, potrebbe causare, nei punti indicati, uno stress fisiologico magari difficile da controllare. E attenzione, infine, anche alla modalità dell’assunzione. Bisogna distinguere in base al prodotto, ai principi attivi, alla forma farmaceutica… Insomma, 1 oppure 3 grammi giornalieri, dovrebbero bastare….

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