Quando il sole ci danneggia

Ora che siamo in estate, aumenta la disponibilità della luce diurna  e la voglia di correre. Però, è bene che il podista sappia che l’esposizione al sole può causargli qualche problema. I raggi solari che lo accarezzano, mentre lui corre beatamente, contengono i raggi ultravioletti che non si fermano al contatto con la pelle, ma vi penetrano, predisponendola all’invecchiamento e perfino alla formazione di tumori (melanoma). Ciò contrasta con quello che comunemente si sa circa i danni che può causare un’eccessiva e prolungata esposizione solare, cioè eritemi e scottature, ma  è così. Meglio prendere quindi qualche contromisura, anche per quanto riguarda la protezione degli occhi, usando gli occhiali, perché i raggi ultravioletti oltre a causare arrossamenti, possono facilitare l’insorgenza della cataratta, deteriorando la trasparenza del cristallino.

Il nostro organismo possiede un sistema di difesa rappresentato dalla melanina, sostanza che viene prodotta naturalmente e che serve alla “protezione naturale” chiamata abbronzatura.  Però, è stato dimostrato che questo espediente che madre natura ci ha fornito non basta a fermare del tutto i raggi solari, anche quando la pelle è abbronzata. Per tanto, l’unico sistema che assicura una efficace protezione alla nostra cute, a parte gli indumenti, è quello di spalmare sulla pelle qualche crema protettiva. In commercio ne esistono di svariate, ed ogni podista può sceglierne una che più si adatti al proprio fototipo. A tale riguardo, sull’etichetta del flacone è possibile controllare il cosiddetto “fattore di protezione”: che cos’è? Ad esempio, il fattore di protezione 10 significa che si può stare esposti con quella pomata 10 volte più a lungo che senza; dopodiché bisogna aspettarsi qualche arrossamento della pelle.

Poiché quando si corre d’estate è inevitabile lasciare molta parte di cute esposta ai raggi solari, è bene calcolare e prevedere, quindi, l’applicazione di qualche pomata specifica. Così come abbiamo già detto degli occhiali, aggiungiamo anche che un bel berrettino è utilissimo per la protezione del capo. Inoltre, altro elemento affatto trascurabile, anzi vivamente consigliato, è quello di indossare abiti non aderenti, che predispongano alla traspirazione della pelle (meglio se di colore chiaro, perché tale colore riflette e non assorbe i raggi solari). Inutile dire, speriamo, che si deve evitare nel modo più assoluto di correre nelle ore più calde, dove il sole è al massimo punto della sua altezza, diciamo fra le ore 11 e le ore 15, grosso modo. Analogamente, in ambito di proibizioni categoriche, è fatto divieto assoluto di correre a dorso nudo.

Durante tutto il periodo estivo, è meglio alimentarsi anche con sostanze come la vitamina A, C ed E, contenute nella frutta e nella verdura, perché favoriscono l’abbronzatura e rafforzano le difese della pelle. Inoltre, queste sostanze vanno sempre assunte, dal momento che contengono molta acqua, sulla cui utilità, specialmente d’estate, non ci soffermeremo, per non “correre” il rischio di annoiare e di essere ripetitivi.   

Infine, qualche ultima raccomandazione per chi corre d’estate, sia che si alleni sia che gareggi o, come spesso accade, per entrambe le motivazioni. In allenamento, riducete il chilometraggio e le aspettative, privilegiando percorsi possibilmente con tratti in ombra. Focalizzate i cosiddetti “lavori” in coincidenze delle garette estive, tanto simpatiche e impegnative, che hanno oltretutto il “merito” di… essere corse di sera!

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