Le oscillazioni delle braccia nel podismo

Uno degli aspetti forse meno trattati nel podismo, riguarda le oscillazioni delle braccia, perché la corsa è istintivamente collegata all’uso delle gambe. Solo in un secondo momento ci si rende conto che le altri parti del corpo comunque concorrono a stabilire l’assetto fisiologico completo. Infatti, basta osservare le persone nel loro incedere normale, quando camminano per strada, per notare facilmente come muovono d’istinto le braccia. E non potrebbe essere altrimenti, dato che la postura del corpo in movimento richiede una fonte di salvaguardia per il movimento. Pensate in un certo modo anche all’andare in bicicletta: se i piedi non si muovessero con una certa alternata successione, si cadrebbe dalla bicicletta. Quindi, anche nel running le braccia assumono una grande importanza: non ci fanno certo cadere, se non le oscilliamo come converrebbe, ma comunque ci fanno rallentare.

Ed allora, cosa dobbiamo sapere e fare (in una parola “esercitarci”), affinché noi si corra oscillando per bene le braccia? Innanzitutto, dobbiamo ricordarci sempre, in ogni evenienza “podistica”, che qualsiasi soggetto risponde ad una propria specifica realtà motoria, cioè ogni podista ha un suo stile naturale ben preciso, oltre il quale è opportuno non avventurarsi troppo, perché si rischia di far correre il malcapitato in modo innaturale, specialmente se il soggetto indicato non è più in età giovanile. Questo a fronte di ogni specifica argomentazione. Per cominciare ad addentrarci invece nello specifico, diciamo subito che bisognerebbe sempre correre in maniera sciolta e fluida, senza irrigidimenti di sorta. Ad esempio, non bisogna correre con le spalle troppo alte e la schiena troppo dritta, con la testa rivolta quasi all’indietro. Questa postura, non sembra, ma riguarda anche le braccia, perché tutto il tronco del corpo concorre alla postura generale, ed un simile atteggiamento, come è facile arguire, costringe il podista ad una gestualità contratta che ne trattiene la fluidità, impegnando forze non nella direzione del movimento, bensì in quella della stabilità.

Per “braccia” noi intendiamo le parti del corpo che partono dalle spalle e arrivano alle dita delle mani. E’ un arto, come si vede, abbastanza lungo, che va’ usato con raziocinio. Detto delle spalle che non devono tenersi troppo alte, diciamo che si deve notare un immaginario filo d’aria fra il collo e l’inizio della spalle. In altri termini, tenere le spalle alte significa impegnarsi in uno sforzo che, per quanto minimo, tuttavia nelle gare di fondo si fa’ quasi subito sentire. Le mani, durante l’oscillazione delle braccia, devono in un certo senso sfiorare le anche, è lì che devono “operare”, senza essere troppo larghe e neanche troppo strette al bacino; nel primo caso, “non tagliano bene” l’aria, mentre nel secondo non consentono la spinta che l’oscillazione produce. Le dita delle mani, inoltre, devono essere semichiuse, o semiaperte se preferite, per l’identico motivo dell’evitare irrigidimenti e quindi sforzi che alla lunga potrebbero pesare sul rendimento complessivo. Da non trascurare nemmeno l’angolo di apertura del gomito, che intorno ai 100° sembra essere l’ideale per una postura lineare. Così come nella fase dell’oscillazione all’indietro, è meglio che il gomito non… sparisca dall’orizzonte, cioè non vada troppo indietro: si consideri che le braccia, andando in avanti non superano di molto il busto e che una semplice regola di bilanciamento vorrebbe che si facesse altrettanto in senso inverso.

Ai più “riottosi” all’accoglimento di questi modesti consigli, vorremmo rivelare un piccolo segreto derivatoci dall’esperienza. L’oscillazione delle braccia è simile a quello che si può definire “effetto altalena”. Quando noi da bambini ci si trastullava sull’altalena, abbiamo certamente notato che maggiore era l’ampiezza della spinta, maggiore risultava l’andare in alto. Detto tra parentesi, questo gesto è molto utile, specialmente se praticato in salita… Ecco, appunto, nella corsa avviene la stessa cosa: meglio oscillano le braccia e più si sale in alto!

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