Gosta Holmér, l’inventore del fartlek

Se andiamo a spulciare negli allenamenti dei podisti, spulciare nel senso buono del termine, cioè se per curiosità ci addentriamo un po’ nei dettagli delle loro preparazioni, troviamo invariabilmente qualche seduta di “fartlek”. Sappiamo che il termine significa “gioco di velocità” ed anche noi lo abbiamo più volte praticato… “divertendoci”, per l’appunto. Ma sappiamo a chi dobbiamo questa innovazione? Eccoci a Gosta Holmér…

Gosta Holmér era uno svedese… figlio d’arte. Suo padre, Hans, era il presidente della federazione di Atletica Leggera nazionale. Era un atleta “eclettico”, come si dice in gergo. Si disimpegnò nel pentathlon, nel decathlon, nel salto in alto e nei 110 metri a ostacoli. Nel suo palmares c’è anche un bronzo olimpico nel decathlon. Per questa sua poliedricità divenne allenatore della squadra svedese di corsa campestre. E fu proprio in questa veste, nel 1930, che ideò il fartlek.

Dobbiamo quindi a questa persona se a volte ci divertiamo con la corsa, cioè se a volte, dopo un periodo di allenamento intenso, vogliamo effettuare una sorta di recupero fisico, alternando osessioni di corsa aerobica ad altre anaerobiche, mediante uno schema prefissato che contribuisca ad allenare le nostre riserve energetiche in maniera meno stressante e gratificante, pur nel rispetto di alcuni standard programmati, per conseguire determinati obiettivi.

Tutti noi podisti traiamo dalla corsa gioia e divertimento. Però, Gosta Holmér è stato il primo ad  elevare questa condizione a sistema, dandole un nome ben preciso e a noi molto caro: fartelk!

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