Manca una settimana alla maratona

Se c’è una cosa che può andar male, anche se preparata con cura certosina, questa è la maratona… Troppi, troppi particolari ineriscono la buona riuscita. E’ inutile stare a ripeterli, almeno ai podisti più esperti, quelli che l’hanno corsa anche una sola volta; perché la maratona non s’improvvisa, e mai deve essere effettuata dal podista principiante, soprattutto se si tratta della sua prima gara in assoluto, pena… il subitaneo ricovero ospedaliero…, e non si sa nemmeno il reparto di destinazione, se di traumatologia o di neurologia…

Intendiamoci, il pericolo che si sballi in una maratona si presenta anche a coloro, e sono tanti,  che l’hanno già disputata; essi credono di avere maturato, proprio in virtù dei loro sbagli precedenti, la certezza di aver capito la maratona, cadendo così nella supponenza e in un’altra disdicevole esperienza, quella che ti lascia l’amaro in bocca e ti fa’ quasi decidere di non disputare più una gara così lunga, tanto ci si dice nell’intimo, che non si è portati per questo tipo di competizione.

Quindi molti aspetti, per correre bene una maratona, cioè al meglio delle nostre reali potenzialità, devono essere presi in considerazione. Uno dei tanti, che abbiamo notato essere spesso trascurato, è quello che possiamo definire “l’ultima settimana prima della maratona”. Infatti, ci si ritrova al culmine della preparazione fatta, belli carichi e pronti, e ad un’esigua manciata di giornate che ci separano dal grande evento. A parte una sottile impazienza mista ad emozione, nulla ci fa’ paura. Ecco il problema: siamo istintivamente persuasi di essere pronti, che bisogna soltanto aspettare qualche giorno e avere la pazienza di continuare a correre come stiamo facendo da qualche mese. Ed è qui l’errore.

Fondamentalmente, così come per ogni gara, bisogna arrivare alla data in oggetto allenati, non affaticati, e a maggior ragione per una maratona, data la sua lunghezza. Dobbiamo capire che se alla partenza di una qualsiasi gara bisogna essere umili, in una maratona è meglio esserlo ancora di più. Ma, in concreto, cosa consigliamo…?

La settimana dev’essere intesa di “scarico”, uno scarico progressivo, ben s’intende. Quindi, se al lunedì si corre un’ora, diminuire di un 10’ ogni giorno,a parte il sabato, che è meglio dedicare al riposo, se non a una molto blanda corsettina di un 30’…, se proprio non si riesce a stare fermi. Vanno poi espletate due “formalità”, chiamiamole così: lo svuotamento degli zuccheri e il pieno di glicogeno. In effetti si tratta di depositare nel nostro fegato le riserve energetiche di grasso a cui il nostro organismo attingerà nell’ultima parte della maratona, quando il processo delle energie degli zuccheri avrà esaurito il suo corso. Insomma, proponiamo lo schema che segue.

Lunedì, 1h di corsa lenta

Martedì, 50’ di corsa lenta

Mercoledì, Progressivo di 10’ corsa lenta, più 40’ di corsa veloce fino a diventare velocissima

Giovedì, 45’ di corsa lenta

Venerdì, 40’ di corsa lenta

Sabato, riposo

Domenica, gara con partenza tranquilla, senza scendere il limite per cui ci siamo preparati.

Con la giornata del mercoledì, smetteremo di mangiare zuccheri, fino al venerdì, privilegiando cibi grassi. Poi, il venerdì e il sabato saranno dedicati al cosiddetto “pieno di carboidrati”.

Un’ultima cosa… La notte del sabato… Attenzione, non si dormirà, si sa… Tanto vale andare a letto presto, non più tardi delle 22… Almeno si riposerà stando a letto, se proprio non si dorme… Al “risveglio”, sarà opportuno fare colazione tre ore prima della maratona. Ok?  D’accordo?

 

Auguri!

 

 

 

 

 

 

 

 

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