I rifornimenti in un lungo per una maratona

Leggiamo su FB da Vincenzo Giovanna Celiento:

“Stamattina allenamento di 30 km per la maratona di New York, in compagnia di Vincenzo e di Angela per la maratona di Latina: primo ristoro a 10 km vicino alla palestra Gora; secondo ristoro al 20° km, depuratore di Succivo. 30 km in 3h: soddisfattissimi.”

Gli amici ci danno lo spunto e la spinta per parlare di un argomento a cui pensavamo da tempo: come vanno affrontati i lunghi in vista di una maratona sotto l’aspetto dei rifornimenti alimentari?

Sul piano teorico, tutti i podisti, dai più esperti a quelli che si affacciano per la prima volta ad affrontare la distanza di Filippide, sanno ad esempio che si deve bere fin dal 5° km e che non si deve arrivare a “corto di benzina”, specialmente quando si avvicina il classico e paventato “muro” dal 30° al 35° km. Sì, d’accordo, ma questo in gara. Però, la maratona bisogna prepararla, con almeno tre lunghi nei mesi precedenti (uno dei quali lunghissimo): come ci si deve comportare, in allenamento, visto che in gara i rifornimenti alimentari non mancheranno, ma che in allenamento  bisogna industriarsi affinché ciò possa, almeno in parte, realizzarsi?

Gli amici hanno “pianificato” il loro lungo, calcolando (pensiamo) a due fontanelle, una al 10° km e un’altra al 20°. Bene. Ci sono podisti che, invece, bevono all’inizio e alla fine di un allenamento simile…, quindi al loro confronto, a loro, è… andata di lusso. Tuttavia, siamo del parere che… non di solo acqua il podista viva, e che si debba mettere in conto anche il mangiare qualcosa di solido, sotto forma di gel (per la facile assimilazione), o di barrette energetiche.

Sorvolando sul quando si debba bere o mangiare, perché la corsa resta un fatto assolutamente soggettivo, vorremmo suggerire di effettuare un lungo “armati” di un marsupio, ove può trovare comodo alloggio sia una bottiglietta d’acqua che qualche bustina “integrativa”. Inoltre, bere ad una fontanella, presuppone interrompere, sia pure per qualche secondo, il ritmo di corsa il quale deve essere certamente lento, ma che si rischia di rallentare ulteriormente a causa del difficile ripristino del corretto stile di corsa.

E’ stato segnato il tempo finale dell’allenamento: 30 km, 3h. Ogni lungo si corre al ritmo di corsa lenta. Se gli amici hanno corso a 6’ al km, hanno un potenziale di corsa veloce di un minuto sotto, a 5’ al km, dunque. Ragione per cui correranno la maratona, così come si corre ogni maratona, al loro ritmo di corsa media, che è di 5’ e 30” al km, con proiezione finale, grosso modo, di 3h e 50’. Ed è proprio questo l’augurio che facciamo di cuore ai nostri amici: una maratona tranquillamente sotto le 4 ore e sempre con il loro splendido sorriso stampato sulle facce!                                                                           

 

 

 

 

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