Bruno Zauli, il “dirigente”

Al netto di tutte le discussioni che si possono, e si debbono fare, per risollevare la deprecabile situazione in cui versa l’Atletica Leggera in Italia, bisogna riconoscere che manca un dirigente della statura di Bruno Zauli che adesso, a beneficio dei più giovani che non lo hanno potuto conoscere, vogliamo ricordare.

Detto molto sinteticamente, in linea col pensiero di Bruno Zauli che preferiva i fatti alle parole, due sono le date che stabiliscono la cifra e la misura della sua notevole efficacia nell’ambito della FIDAL: 1) 1955, realizzazione (frutto di un progetto evidentemente elaborato con determinazione e lungimiranza sportiva) della Scuola Nazionale di Atletica Leggera (Formia); 2) 1962, nomina a Presidente del Comitato Europeo della IAAF (che tutti gli appassionati di atletica leggera sappiamo essere la federazione internazionale di riferimento).

Come mai venne riconosciuta a un dirigente italiano cotanta importanza? Ai giovani appassionati potrebbe sembrare fantascientifica la circostanza, soprattutto se rapportata agli attuali responsabili del movimento nazionale. Ma Bruno Zauli, da buon dirigente, aveva una lunga visione politica e una concreta capacità organizzativa che gli fecero ideare la Coppa Europa di Atletica Leggera, una manifestazione nella quale le nazioni, in quanto squadre concorrenti fra di loro, si disputavano mediante incontri interlocutori la qualificazione alla finale. Le nazioni che di volta in volta si affrontavano erano 6, e così gli atleti rappresentanti. In ogni gara il punteggio riconosciuto a ogni singolo atleta era stabilito in ordine decrescente, così che chiunque poteva contribuire al successo finale della squadra. Tra l’altro, fu in queste occasioni che alcuni italiani ottennero i primati più prestigiosi. La Coppa Europa di Atletica Leggera ebbe, dal 1965 al 1991, una cadenza biennale; poi, dal 1993 al 2008, una cadenza annuale. Infine, dal 2009, venne soppiantata da una formula totalmente differente sulla cui complessa articolazione non ci vogliamo, e forse non possiamo tanto è complicata, soffermare.

Esiste ancora invece, sia pure trascinando un’esistenza che a voler essere ottimisti si può affermare essere stentata, la Scuola Nazionale di Atletica Leggera, a Formia, nella quale Bruno Zauli volle porre l’obiettivo  di sviluppare il talento degli atleti italiani e la formazione dei quadri tecnici del settore, con strutture all’avanguardia nel panorama mondiale dell’Atletica Leggera. Basti dire che la IAAF ha poi ufficialmente certificato e riconosciuto detta scuola quale “Centro di Preparazione Olimpica Internazionale”.

Capito ragazzi?

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