Dopo la gara o l’allenamento intenso

Quando si finisce una gara, o un allenamento intenso, non si ha fame. E’ una cosa normale, perché il corpo è impegnato nelle operazioni di recupero. Prevale in questa fase il sollievo fisico di una doccia rigenerante e/o comunque il piacere del riposo dopo lo sforzo.

Il nostro corpo ci manda sempre dei segnali, anche quando terminiamo un allenamento, e dobbiamo sempre prestargli ascolto. Infatti, è impensabile passare da una fase in cui il nostro corpo è impegnato in un’attività stressante, nella quale muscoli, ossa e tendini sono messi a dura prova, ad un’altra di natura totalmente opposta come quella di cibarsi: occorre dargli un po’ di tempo, perché si abitui alla nuova condizione, affinché si predisponga al ripristino delle funzioni per così dire normali. Meglio, quindi, consentire al nostro corpo di fare ciò che “ha voglia di fare”, e cioè niente!

D’altronde, l’insorgere dell’appetito è concordato da un complesso meccanismo, regolato dal cervello, nell’area laterale dell’ipotalamo. Ma questo avviene quando il corpo è rilassato. Quando invece è sotto stress, vuoi per un’emozione particolare, vuoi per uno sforzo fisico sostenuto, il tono della muscolatura gastrica si riduce, diminuendo (quasi del tutto a volte) il senso dell’appetito. Ecco perché ci capita di perdere completamente l’appetito a seguito di un forte dispiacere. L’aumento o la diminuzione dell’appetito sono dunque in rapporto al lavoro  muscolare svolto e alle emozioni in esso contenute. E’ quindi opportuno non sforzarsi di mangiare, ma lasciar passare tranquillamente alcuni minuti, anche una mezzora se occorre, prima di mangiare. In un certo senso, è come fare il defaticamento dopo una gara o un lavoro specifico, quando si deve fare il cosiddetto “ritorno alla calma”. Tutt’al più, è più facile e verosimile che al podista venga sete, in special modo se lo sforzo è stato prodotto con temperature elevate. Anzi, in questo caso è necessario integrare i liquidi persi con la sudorazione.

Quindi, subito dopo la gara, o l’allenamento intenso, si deve innanzitutto ripristinare l’equilibrio idrico-salino, ingerendo bevande fresche (non ghiacciate, per evitare congestioni), contenenti sali e una lieve componente zuccherina. Anche nel caso di un allenamento lungo, è meglio evitare di sforzarsi cercando di ingerire cibi solidi: se si è corso a lungo, si sono esaurite le scorte di glicogeno, che si reintegrano dopo qualche ora dall’assunzione dei cibi contenenti carboidrati. Sarà poi compito della dieta, ripristinare nelle ore successive il giusto equilibrio metabolico. Nel caso, infine, di un intenso allenamento svolto in salita, bisogna ricordarsi che nelle gambe le strutture muscolari hanno subito dei danni che solo l’assunzione di aminoacidi a catena ramificata può alleviare.

A volte può anche accadere che, lontani dalla gara o dall’allenamento intenso, non si avverta il ritorno dell’appetito. E’ una cosa rara, perché il podista di solito è un’ottima forchetta, ma può succedere. Cosa fare in questi casi? Prima di tutto, non bisogna allarmarsi per così poco; abbiamo visto che l’ansia induce all’inappetenza. E’ meglio aspettare ancora qualche minuto, prima di sedersi a tavola; oppure variare il menù, per renderlo più gustoso (una mezza birretta e un bicchiere di vino posso servire allo scopo). Prosit.

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