Domanda: e se le gare su strada non si potranno più organizzare?

In questo periodo di coronavirus, di grandi incertezze e paure sulla sopravvivenza della nostra stessa società, almeno della società come l’abbiamo sempre vissuta e considerata, ci ritroviamo a pensare a cose che mai avremmo immaginato di pensare. Non fa eccezione, ovviamente, neanche quella specie di “paradiso naturale” che per noi podisti è l’Atletica Leggera, cioè la possibilità di praticare un gesto antico e nobile, che in un certo qual modo ci riconcilia con il mondo intero e con noi stessi,  grazie al nostro cosiddetto “stile di vita”. Cioè, allenarsi quasi tutti i giorni, alimentarsi in modo corretto, condurre una vita di virtù e non di vizi e, magari alla domenica, partecipare a qualche gara, molto facilmente su strada. Già, su strada… E qui, data la situazione, come si dice?, la domanda sorge spontanea: e se le gare su strada non si potranno più organizzare?

Da più parti si sono già levate le voci preoccupate di appassionati, di organizzatori e di responsabili federali. Su qualche “tavolo”, giacciono già proposte e suggerimenti, scritte con notevole impegno, ma con inevitabile approssimazione (sancito come mero suggerimento), visto che il dato è nuovo in modo sconvolgente e nessuno ha, né potrebbe avere, la benché minima preparazione (o predisposizione) al riguardo. Ma anche e proprio per questo, la domanda di cui sopra occorre, in tutta onestà, ripetercela: e se le gare su strada non si potranno più organizzare? In fondo, noi podisti, sappiamo bene che le medaglie olimpiche nella corsa, a parte la maratona, si ottengono solo su pista… Occorrerebbe quindi, in via preliminare, circoscrivere la possibilità di effettuare gare soltanto alla disponibilità di stadi attrezzati con piste. Della serie, perché no?, non tutti i mali vengono per nuocere… Vuoi vedere che… grazie al virus, assisteremo finalmente alla rinascita delle gare su pista e quindi dell’intero movimento dell’Atletica Leggera?

Qualcuno potrebbe argomentare che non tutte le gare di corsa si potrebbero organizzare. Falso. E’ invece vero che quasi tutte le gare si potrebbero organizzare, magari con qualche “ritocco”. Tanto per cominciare, dalla disputa vanno escluse le gare di velocità, fino ai 400 metri, ostacoli compresi. Per le gare del mezzofondo veloce, 800, 1.500, 3.000 e 5.000, si potrebbe adottare il sistema che in pista seguono i ciclisti: quello dell’inseguimento. Per i 10.000, data la lunghezza della gare e del tempo necessariamente esorbitante da dedicare alla pista, il discorso è diverso e merita una maggiore pausa di riflessione. Inutile dire della maratona, che andrebbe preparata e non svolta, a livello individuale, così “come si è sempre fatto”…, su strada; salvo poi destinare la pista l’arrivo (“come si è sempre fatto”…).

 

 

 

 

 

 

 

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