Podismo: scarpe, allenamenti, gare… e compagnia bella

A volte vien da chiedersi quale sia la quintessenza del podismo, ciò che lo rende irrinunciabile e caratteristico. Sono le scarpe?, senza le quali sarebbe difficilissimo correre? Gli allenamenti?, che determinano l’abitudine alla corsa e il benessere psicofisico che ne deriva? Le gare?, la cui frequentazione più o meno assidua spinge i podisti verso la sublimazione della dimensione agonistica, che mette a nudo la sfera soggettiva di ognuno, scavandone nel più profondo? Gli amici podisti?, coi quali s’intrecciano rapporti e relazioni che assomigliano a quelli familiari? Chissà…

Andiamo per esclusione…

Le scarpe si consumano e ogni tanto (massimo un migliaio di km) si devono cambiare. Hanno un costo relativamente alto, perché devono essere, diciamo così, adatte alle esigenze del podista, in relazione al peso e alla tipologia di corsa programmata.

Gli allenamenti devono essere consistenti e vari, perché devono costituire la base podistica su cui forgiare la capacità del singolo podista.

Le gare bisogna frequentarle abbastanza assiduamente, diciamo un paio al mese, su tutte le distanze, dai 10 km alla maratona, non escludendo quelle su pista e i cross.

La compagnia bella è un gioco di parole. Non è tutto il resto, così come potrebbe far credere la frase fatta, tipica espressione che si usa per la chiusura di un elenco… La compagnia bella è quella che si riferisce agli amici podisti che si ha la fortuna di frequentare. La compagnia bella è la base irrinunciabile e caratteristica del podismo, perché non si consuma e non si deve di tanto in tanto cambiare (le scarpe); non ha bisogno di tanti e vari allenamenti, perché non deve forgiare e preparare le nostre capacità alle amicizie (gli allenamenti); e non è nemmeno consigliabile praticare le amicizie almeno un paio di volte al mese (le gare), anzi, l’ideale è poterle praticare tutti i giorni, come nella maggioranza dei casi accade per davvero, e per fortuna.

Riflettiamo ulteriormente…

 

La compagnia bella non si consuma, non bisogna di tanto in tanto cambiarla, ed è a costo zero (non è come le scarpe); con lei non si corre il rischio di logorarsi in estenuanti allenamenti in grado di incidere nei muscoli, nei tendini e nelle ossa, procurandoci magari infortuni anche seri (non è come per gli allenamenti); con lei non è quasi obbligatorio partecipare almeno un paio di volte al mese (non è come per le gare), anzi, l’aggregazione e lo stare insieme in allegria è spontaneo, continuo ed auspicabile. La compagnia bella non ha bisogno di date, di supporti, di luoghi, di tabelle. La compagnia bella è libertà di stare insieme.              

Quindi, l’essenza del podismo è la compagnia bella!

 

 

 

 

 

 

 

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