Correre con il freddo

Podisticamente parlando…, il podista non lo ferma nessuno: caldo, freddo, pioggia, vento. Forse, è stato coniato per lui il detto relativo alle… condizioni climatiche, “non mi fa’ né caldo né freddo”…, nel senso che se il podista decide di allenarsi, non c’è niente da fare, lo fa’ e basta. Certo, prenderà le sue buone precauzioni, specialmente se ha già maturato le sue brave esperienze al riguardo. Infatti saprà che gli occhi, irritati dall’aria gelida, lacrimano durante la corsa, arrivando a procurare disturbi alla vista; che le orecchie, se non adeguatamente protette, si fanno “sentire”; che le labbra e la pelle si screpolano, lasciando fastidiosissime “tracce” della loro esistenza; che le mani diventano rigide e bianche come se non vi circolasse più il sangue; che l’intestino, sollecitato dal freddo intenso, costringe a qualche “sosta” indesiderata; che il naso comunque respira a fatica, perché l’aria gelida che vi penetra ne viene per così dire rifiutata. Insomma, il podista abituale sa che non è facile correre con il freddo, se non si prendono alcune precauzioni.

Ma se il podista è veramente esperto, avrà capito che non bisogna subito coprirsi troppo già al… primo cadere delle foglie e che si deve affrontare la stagione fredda in maniera “progressiva”, abituando così gradualmente l’organismo ad affrontare le temperature destinate a diminuire. Quindi, a seguire, un riepilogo delle precauzioni d’uso.

Prima di uscire, considerate che il riscaldamento dei mesi caldi, quasi spontaneo, dovete ormai dimenticarlo, perché col freddo i muscoli sono più rigidi e bloccati e hanno bisogno di maggiore tempo per essere pronti. Facendo un generico raffronto, se durante l’estate vi bastavano 10’ per completare il riscaldamento, ora dovete almeno raddoppiarli. Magari, un 5’ minuti prima di uscire di casa, dedicateli allo stretching, giusto per dare la sveglia ai muscoli e non farli entrare in modo brusco a contatto con l’esterno.

Alle prime avvisaglie della stagione fredda, premunitevi di uscire con dei guanti leggeri e un berrettino per la testa, che sono le parti esterne più sensibili al freddo. E se dopo una mezzora di corsa dovessero darvi fastidio, potreste sempre tenerveli in mano. Giorno verrà che dovrete coprirvi le mani con dei guanti appositi e il capo con un adeguato supporto, fornito anche di paraorecchie, molto sensibili al freddo. Ma a quel punto il vostro organismo sarà già pronto.

I piedi, cosa evidente, sono protetti dalle scarpe. Però, nei mesi freddi è possibile che sulla strada si trovino pozzanghere, o perfino che piova. Ragioni per cui i piedi sono destinati a bagnarsi. Contro questa evenienza, c’è ben poco da fare, è ovvio. Ma indossare calzini bassi nella stagione autunnale e calzini a mezza gamba in quella invernale, sembra essere una giusta soluzione.

A proposito di pioggia, “calda” quella autunnale, “gelida” quella invernale, entrambe comunque fastidiosa, un consiglio che si può dare nell’ambito della progressività che stiamo dicendo, è che sarebbe opportuno, nella prima parte della stagione, uscire con uno smanicato, che tutto sommato protegge dalla temperatura più fredda, ma che consente nel contempo al corpo di “respirare”; mentre nelle seconda parte della stagione, notoriamente e decisamente più gelida, una maglia a maniche lunghe in materiale tecnico con un k-way portato in vita pronto alla bisogna, sembra essere la scelta più saggia.

Durante la corsa, ma questo vale sempre, in qualsiasi periodo dell’anno, usare sempre materiali catarifrangenti e correre in senso contrario a quello delle auto. Soprattutto in inverno, con la visibilità che si riduce, questo accorgimento è da accogliere incondizionatamente. Così come quello di rinunciare all’allenamento se la strada è ghiacciata: basterebbe una semplice scivolata a procurare un infortunio invalidante per un periodo troppo lungo per chi è abituato a correre tutti i giorni. Quindi, prudenza.

Ma il buon podista, sa che correre d’inverno non si esaurisce nello scontato svolgere della corsa in sé; anche quando si smette il semplice gesto, deve essere attento a delle situazioni “collaterali” abbastanza importanti. Innanzitutto, una buona doccia calda, senza aspettare, come in altri periodi dell’anno il cosiddetto “ritorno alla calma”: si corre il rischio di “trattenere” oltre il dovuto il freddo che sta addosso. E, a doccia terminata, mai andare all’aperto con i capelli non del tutto bene asciugati.

La domanda è: e se s’intende partecipare ad una gara invernale, come bisogna comportarsi, per prevenire i malanni caratteristici della stagione invernale? E’ semplice: basta attenersi ai consigli di cui sopra.

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