Gli antinfiammatori per il podista

Alzi la mano chi, anche se podista da pochi mesi, non abbia mai avuto a che fare con una infiammazione. Nessuno la alza, vero? Mi sembra di vedervi: alla sola parola “infiammazione” vi si sono spalancati gli occhi e avete deglutito nella tipica smorfia di… dolore e fastidio ricordato! Anzi, potremmo dire che l’infiammazione è il malanno più frequente, per un podista, perché può capitare in ogni parte del corpo. Ecco, in un’ipotetica graduatoria degli infortuni, l’infiammazione salirebbe sicuramente sul gradino più alto del podio. Ma… che cos’è un’infiammazione? E, soprattutto, qual è il rimedio per combatterla? Il rimedio si chiama antinfiammatorio.

Premessa. Ricordiamoci che la parola “farmaco” significa “veleno”… Per cui, atteniamoci sempre ad un uso parsimonioso dei farmaci… Se l’ideale sarebbe fare a meno del medico, altrettanto ideale sarebbe utilizzare quanti meno farmaci possibile. Ad ogni modo, l’infiammazione è un processo fisiologico che procura danni ai tessuti. Se non contrastata efficacemente, essa può degenerare in vera e propria infezione. Per cui si fa’ ricorso agli antinfiammatori, che sono di due tipi: cortisonici (patologie severe) e Fans (patologie transitorie). I primi, solo sotto prescrizione medica; i secondi, anche senza. Per fortuna, i secondi sono i più usati dai podisti…, e su questi ci soffermiamo. Essi possono contrastare efficacemente crampi, sciatalgie, strappi, mal di schiena e infezioni in genere.

Quando capita l’inconveniente, si attiva il processo dell’infiammazione, che in sostanza non è altro che il sistema di protezione dell’organismo, il quale, per difendersi, produce un certo numero di molecole che rendono visibili, e sensibili, le “tracce” dell’accaduto: dolore, gonfiore, rossore e inibizione, a volte completa, della funzionalità della parte interessata. Scongiurando come si è detto che la patologia sia grave, e pertanto non si debba fare ricorso agli antinfiammatori steroidei (da non confondere con gli steroidi, non foss’altro perché vietati dalla normativa antidoping…), quali sono gli antinfiammatori più diffusi? Al di là dei nomi, purtroppo ricorrenti, medicinali che stazionano stabilmente nella cassetta medica di ogni podista…, bisogna dire che la “precedenza terapeutica” va’ data ai rimedi naturali, quali il ghiaccio, l’arnica, i massaggi e i miorilassanti. Poi, bisogna distinguere, in base ai principi attivi, fra antipiretici, antinfiammatori e antidolorifici. Cosa sono i principi attivi? Forse, noi podisti ce lo chiediamo, di tanto in tanto. Ma non siamo esperti in materia e ci fidiamo dei medici che ci hanno prescritto di seguire una determinata terapia. E facciamo bene… Il principio attivo è una sostanza chimica che agisce, a fini terapeutici, nei riguardi di una determinata terapia. Esso “punta”, diciamo così, direttamente il male che ci fa’ soffrire, in modo specifico. Ecco perché gli antinfiammatori si distinguono, come si diceva, in antipiretici, in antinfiammatori e in antidolorifici.

Poi, ovviamente, ci sono le controindicazioni, che sono gli “effetti collaterali”, da non prendere mai, visto che siamo podisti, sotto gamba… Gli effetti collaterali sono quelli che possono indurre, in alcuni soggetti, a risultati imprevedibili, ancorché nocivi. Ne vorremmo citare uno in particolare…, se ci è consentito aver l’ardire. E’ l’età anagrafica, alla quale si aggiunge molte volte quella podistica… Se è vero in letteratura medica che un malato è da considerarsi sempre un soggetto a se stante, in… letteratura podistica non può essere altrimenti. Cioè, ogni podista deve sempre considerare, all’atto dell’avvenuta situazione infortunistica, che la terapia e il recupero dipendono essenzialmente dalla sua particolare e soggettiva situazione. Capito, amici podisti? Questo è il più importante “effetto collaterale”, dal quale non si può, e non si deve, transigere mai.

 

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