Noi della vecchia guardia

La vita, podistica e non solo, è sempre piena di sorprese, per chi si fa’ cogliere di sorpresa, a volte piacevoli, altre meno. Vien da chiedersi se l’antico detto “non si finisce mai d’imparare” non debba essere preso a pieno titolo come bandiera in un modo di vivere continuamente in evoluzione come quello nostro. Noi della vecchia guardia (pluralis maiestatis obbligatorio), dovremmo rendercene conto e vivere, cioè comportarci, di conseguenza.

Comunque, è difficile, o almeno problematico, per chi è della vecchia guardia adattarsi al modo di vivere, e di correre, in continua evoluzione. Rispetto ad una ventina di anni or sono, si sono modificate quasi tutte le abitudini, sia quelle relative alle gare che a quelle degli allenamenti. Se ci pensiamo, è l’antico mantra delle vicissitudini umane: la difficoltà, a volte l’incapacità, di adattarsi al cambiamento. Se ci pensiamo, nella storia e nell’evoluzione dell’uomo, è stato sempre così, altrimenti dovremmo stare ancora nella caverna… Se ci pensiamo, i nostri allenamenti, le nostre gare, rispetto a qualche decennio fa, sono… irriconoscibili. Vogliamo dire che (quasi) tutti i nostri parametri devono seriamente essere messi in discussione, pena l’esclusione dalla (nuova) realtà.

Possiamo fare a meno dell’iscrizione on line ad una gara? Sono passati (cambiati) i tempi della telefonata, o dell’iscrizione sul posto. La telefonata, magari, è rimasta quale mezzo di comunicazione fra gli appartenenti di una squadra che si organizzano per recarsi insieme al luogo previsto per lo svolgimento della manifestazione. Anzi, la telefonata è spesso superata dal contatto sulla chat, a tal punto che perfino lei sembra essere ormai un oggetto del passato.

Possiamo fare a meno di usare tabelle di allenamenti all’avanguardia, risultati di metodologie innovative applicate al podismo? Vero è che ogni podista è un atleta con caratteristiche assolutamente soggettive, che non vanno sottaciute. Ma vuoi mettere?, se si prepara alla gara, o alle gare, in un certo modo, secondo parametri scientifici aggiornati e confermati dagli esperti?

Possiamo fare a meno di usare abbigliamenti tecnici, soprattutto calzature, ma anche indumenti con materiali innovativi, rilevatori cronometrici satellitari, e altre bellezze tecnologiche? Tutte cose che hanno fatto passare in secondo piano la fatica e il sudore del podista che ne condizionavano enormemente le prestazioni?

Possiamo fare a meno di partecipare a qualche gara alla quale non siano presenti un migliaio di iscritti? No, non possiamo, diciamoci la verità. Se ci trovassimo alla partenza di una gara con un tre o quattrocento partecipanti, ci sembrerebbe di essere… con quattro gatti…, e la gioia di stare insieme agli altri, in goliardia e in simpatia, verrebbe meno. In questo caso, e ne saremmo dispiaciuti, potremmo avere la sensazione che l’evento non sia pienamente riuscito e che tanti amici, che lavorano d’ufficio per le buone riuscite delle gare, non abbiano avuto (in questo caso) il giusto riconoscimento alla loro fatica.

Possiamo fare a meno di considerare che esistono vari modi di esercitare il podismo, ma che molto probabilmente quello proiettato nel futuro, e che non tiene conto delle cose del passato, deve costituire il modello da seguire?

Noi della vecchia guardia, facciamocene una ragione….

 

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