Le ripetute, prima e dopo

Molti podisti hanno imparato, un po’ per sentito dire un po’ sulla propria pelle, che le ripetute fanno aumentare il ritmo della corsa; per cui, appena possono, le fanno. Spesso, però, essi si concentrano troppo sulla seduta di allenamento in sé, sul “durante”, trascurando tutti quegli accorgimenti necessari sia per la preparazione che per la sospensione, tutto quello cioè che viene, o che deve venire, prima e dopo le ripetute. 

Sorvolando su alcune ovvietà podistiche, e dato per scontato che ormai esse facciano parte del patrimonio culturale podistico di ognuno, cioè che le ripetute vadano effettuate al massimo una volta a settimana, che si facciano in relazione al tipo di gara che s’intende preparare, che esistono ripetute brevi (200 e 400 metri), ripetute medie (1.000, 2.000 metri), lunghe (3.000, 5.000 metri), alternate (un misto ragionato), piramidali (a scalare), che molto si deve… “giocare”… sui recuperi, soffermiamoci sui due aspetti succitati.

Per le ripetute, il “prima” comincia la sera precedente… L’alimentazione deve sicuramente essere in principal modo proteica, per dare forza muscolare all’organismo, sia che ci corra al mattino presto (soprattutto d’estate), sia che lo si faccia al primo pomeriggio. Poi bisogna recarsi, e qui siamo nell’ambito del “prima”, all’allenamento, che si effettuerà al parco o in un posto prestabilito, con uno zaino (se è raggiungibile a piedi) o in automobile. Perché è assolutamente indispensabile, “dopo” l’allenamento, cambiarsi tutti gli indumenti sudati, comprese le scarpette.

In realtà, tutti gli sforzi e tutta la concentrazione devono fare fronte comune nell’allenamento specifico. Le ripetute richiedono uno sforzo fisico e mentale straordinario. E danno un risultato tangibile soltanto a questo… prezzo…, e soltanto dopo qualche mese di tale vorremmo dire maniacale applicazione. Ecco perché non devono essere disturbate da elementi che possono, e che  devono, essere risolti… prima e dopo.      

 

 

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