Palestra e precauzioni d’uso

Per il podista che voglia seguire un buon programma di allenamento, la frequentazione di una palestra, almeno per un certo periodo dell’anno, è quasi obbligatoria. Però, come ogni altra attività legata al mondo della corsa, il podista non deve trascurare un minimo di precauzioni che lo stare in un ambiente chiuso, e a volte molto frequentato, comporta. E nemmeno deve fidarsi troppo del suo ottimo stato di salute, perché virus, funghi e batteri… non fanno sconti a nessuno.

Cosa può contrarre il podista, stando in palestra? Le malattie della pelle e delle mucose causate dai funghi (“piede dell’atleta”, “pitiriasi”, “candida”), da virus (“herpes”), da batteri (infezioni varie). Potenzialmente, purtroppo, sono consistenti i rischi e le patologie che si trasmettono per via aerea, quali l’influenza, per via orale e fecale, come la salmonellosi, o perfino per via ematica, nel caso di epatite. Proprio per fronteggiare questi pericoli, la Giunta Esecutiva del CONI, con delibera n. 1492 del 19-12-1997, ha approvato le “Norme CONI per l’impiantistica sportiva”. Ma il podista, comunque, è meglio metta in conto tutte le cautele, nel caso si iscriva ad una palestra. Faccia quindi attenzione che l’ambiente sia bene areato, che i servizi igienici siano lavati e disinfettati in tutte le loro suppellettili come minimo una volta al giorno, che le pareti e i vetri non abbiano segni di umidità, che la temperatura interna sia confortevole, cioè né calda né fredda, che i locali siano ampi, che i pavimenti non siano in moquette, ma in materiale lavabile. Ovviamente, una forma consistente di possibili trasmissioni di malattie è rappresentata dalla massa degli abituali frequentatori della palestra; anzi, questo è il veicolo… più usato dagli agenti patogeni. Una prevenzione di tipo personale, appare evidente, è di una necessità tassativa. Il podista dovrà tenere sempre ben separati i capi sportivi da quelli del cambio, evitare che cadano sul pavimento e neanche tenerli sia pure per qualche istante su delle panche che siano state occupate da indumenti appartenenti ad altri frequentatori. Dovrà evitare nel modo più assoluto di andare in giro a piedi nudi e di chiedere (o concedere) indumenti in prestito. E per quanto possa sembrare eccessivo, o stressante, dovrà evitare che la sua pelle possa entrare in contatto con alcune superfici della palestra, come panche o pavimento, perché potrebbero essere state contaminate.

Ora, se siamo riusciti a non spaventare il podista, ci permettiamo di dare qualche consiglio, anche se la lettura di quanto esposto li ha già resi in modo abbastanza evidente. Innanzitutto, prima e dopo la palestra, lavarsi le mani. Questo semplice atto è, universalmente, prioritario in tutte le fasi della giornata quando si è soli, figuriamoci quando siamo a contatto con molte persone. In modo particolare, lavarsi le mani dopo aver fatto uso dei servizi igienici. Altro consiglio, che può sembrare banale ma non lo è, non lasciare cadere sul pavimento nessun indumento, neanche quelli sporchi, perché potrebbero “raccogliere”… qualcosa di cui ci si potrebbe pentire. Non è per niente consigliabile mostrarsi disponibile con gli altri nel ricevere o concedere indumenti in prestito, nemmeno ad esempio usare ciabatte che non siano personali. Allo stesso modo, sono da non condividere pettini o spazzole, così come asciugamani o accappatoi. Insomma, è meglio essere in palestra, e solo in palestra, un po…’ egoisti!    

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