Correre sull’erba

Correre sull’erba è il sogno di ogni bambino, quindi di ogni podista. Probabilmente, nell’uomo c’è un istintivo “richiamo” a quelle che erano le condizioni di vita in un tempo assai remoto, in un certo senso paragonabile al… “richiamo della foresta” degli animali canidi. Esiste e persiste in ogni essere umano un retaggio ancestrale, per cui appena egli vede un prato, sente il bisogno e il desiderio di correrci sopra. Ma…, andiamoci piano.

Correre sull’erba, intanto, non è quasi possibile, nei centri urbani; forse, qualche volta, lo è negli agglomerati di periferia. Eppure, nel caso esistesse questa possibilità, facilmente si troverebbe il prato talmente incolto e trascurato che correrci sopra costituirebbe una reale minaccia alla incolumità fisica…

Correre sull’erba richiede una superficie pianeggiante, priva di asperità e di parti sconnesse, cioè periodicamente curata e livellata, in modo tale da formare un campo erboso come quello a cui si assiste quando ci si reca allo stadio per assistere a una partita di calcio.

Correre sull’erba è un’ottima cosa per non affaticare i muscoli delle gambe, per effettuare una seduta di corsa lenta rigenerante, o per sgambettare rilassati in serena sensazione, senza avere particolari assilli cronometrici e chilometrici. Tra l’altro, non c’è da aspettarsi un ritmo sostenuto, quando si corre sull’erba, poiché la superficie morbida del prato tende a trattenere i piedi del podista al suolo, impedendo notevolmente la cosiddetta fase di spinta del piede di appoggio. Cioè, l’effetto rimbalzante che si ottiene per esempio sull’asfalto, qui si attutisce, e di molto.

Correre sull’erba richiede una calzatura comunque ammortizzante, perché potrebbero essere presenti delle asperità, magari dovute a recenti piogge (pietrisco, lievi avvallamenti, scivolamenti) in grado di causare distorsioni anche leggere, ma comunque fastidiose le quali, correndoci sopra, alla fine dell’allenamento…, sicuramente sarebbero in grado di farsi sentire. La suola della scarpa deve essere sagomata, come d’altronde ormai sono tutti i tipi di calzatura, per non dire artigliata del tipo di quella che si usa per il trail. Una A3 o una A4, dal peso non eccessivamente leggero e che dia garanzia sia di ammortizzamento che di stabilità, è dunque quella consigliabile.

Correre sull’erba non equivale a gareggiare in un cross. Qui si tratta di allenarsi a sensazione, di assaporare quello che di più bello appartiene alla corsa, quando si corre senza agonismo, quando si riesce a correre nella natura e ad osservare il meraviglioso mondo che ci ruota intorno.

 

 

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