Meglio il riposo o la corsa lentissima?

E’ un periodo durante il quale mi pongono spesso delle domande podistiche. A dire il vero, certe domande, cioè quasi tutte, me le pongo continuamente anch’io…, nella convinzione che io debba sempre chiedermi se faccio bene ad avere certe sicurezze, mettendo le mie convinzioni, sia pure maturate nel corso di alcuni decenni di pratica sportiva, al vaglio di ulteriori guadagni che possano avere aperto nuovi spiragli nella comprensione della realtà podistica. L’altro giorno, ad esempio, un amico mi chiedeva per l’appunto se il riposo sia da preferire alla corsa lentissima, ai fini di un recupero ottimale, o viceversa.

La mia primissima risposta è stata, come di solito mi succede,”dipende”, ma non per… sfuggire alla responsabilità della risposta, bensì perché nel podismo bisogna sempre fare i conti col soggetto interessato, sulla storia pregressa, sia come “curriculum vitae”, sia come sforzo altamente intenso sostenuto nelle ultimissime ore. Sì, perché è cosa perfettamente analoga avvertire una grande stanchezza nel giorno seguente all’aver partecipato ad una gara o all’aver corso un allenamento a ritmo molto sostenuto; sulla scorta per altro della “risposta” del podista in oggetto, che può variare dalla sua esperienza in materia, dalla sua effettiva condizione, nonché dalla sua “anagrafe”. Quindi, dipende…

Ma si insisteva per ottenere una mia risposta…, non so se per genuina curiosità, oppure per mettere alla prova certe argomentazioni già discusse ed affrontate tempo addietro. D’altronde, si sa, noi podisti siamo sempre alla ricerca di stratagemmi e di consigli che possano farci migliorare, diciamo così… Ad ogni buon conto, a mio parere, anche in questo caso, bisogna… rispettare la Natura… Cosa voglio dire…? Dico che la Natura riposa quando è assolutamente necessario, e solo in questo caso. Ad esempio, durante l’inverno sembra che la Natura si spenga, mentre in realtà, per usare una terminologia oggi molto in voga, “ricarica le pile”. Personalmente, ne deduco che il riposo convenga farlo, anzi, sia davvero indispensabile solo nel caso che si debba dar corso ad un certo periodo di stop forzato (dopo un infortunio o nella pratica impossibilità di correre). Viceversa, una corsa molto lenta, anzi lentissima, che più lenta non si può, sia da preferire proprio perché non consente all’organismo di star fermo per troppo tempo (troppe ore), il che potrebbe (e può) perfino rendere difficile il normale ritmo di corsa a cui il podista è abituato. Questo tipo di corsa, non a caso, è chiamata “rigenerante”, poiché consente ai muscoli di non irrigidirsi nel riposo prolungato, ma di avere un leggero stimolo all’irrorazione del sangue nelle sue fibre al pari di un vero e proprio massaggio.

Naturalmente, e non a caso uso questo avverbio, nel caso di una corsa così descritta, vale a dire “rigenerante”, è meglio correre nella… Natura, cioè in un parco, senza cronometro e con la mente rivolta ai “lavori” e alle “gare” che verranno, comunque altrove….

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