Migliorare la propriocettività

Esistono degli esercizi  per… grandi e piccini, nel senso che sono adatti sia per podisti abituali, che magari  escono da un infortunio, sia da ragazzi delle varie categorie giovanili, bisognosi di recepire la giusta postura da assumere nel gesto della corsa. Ma andiamo con ordine…

Oggi, noi viviamo con troppe comodità e la conseguenza è che c’è un impoverimento delle esperienze motorie quotidiane, da quelle semplici a quelle complesse, con tutte le difficoltà e le deficienze che questo modo di vivere comporta, non soltanto a livello sportivo. Se per un’ipotesi assurda si potessero mettere a confronto due ragazzi, uno degli anni cinquanta e uno dei nostri giorni, quale secondo voi saprebbe fare una capriola?

Ecco, partendo da questo assunto, da questa amara constatazione, dobbiamo riconoscere che la parola “propriocettività” mette in crisi l’uomo, e il podista, moderno. Ma cos’è questa “propriocettività”? E’ la capacità di percepire e di riconoscere la corretta “percezione” del “proprio corpo” nello spazio, nonché lo stato di contrazione dei propri muscoli, anche senza il supporto della vista. In effetti, e senza volere in alcun modo essere irriguardosi ma solo esemplificativi, è quella capacità che affinano le persone cieche di recepire il loro interno-esterno, facendo leva sugli altri sensi.

Per migliorare la propriocettività bisogna organizzarsi con un programma di allenamento che miri a rieducare i riflessi con lo scopo di ripristinare e/o di sollecitare l’ottimale controllo della postura e delle articolazioni. Come si diceva, questo tipo di allenamento è utile a due tipi di podisti, a quello che malauguratamente è incorso in un infortunio e a quello che si appresta per i primi anni alla disciplina. Quindi, l’allenamento propriocettivo è utile per attuare un recupero completo dopo un trauma, nella prevenzione degli infortuni, per stimolare il complesso dei gruppi muscolari, soprattutto per avere un buon senso dell’equilibrio, nonché per il controllo ideale del gesto.

La tecnica dell’allenamento propriocettivo prevede la stimolazione del sistema neuro-motorio nel suo insieme mediante una serie di esercizi che determinano situazioni di instabilità per rendere all’atleta interessato messaggi di disagio a cui dovrà cercare di provvedere. E’ una tecnica basata su sollecitazioni controllate ed applicate alle articolazioni, utilizzando esercizi di carico e scarico, con appoggio sul terreno o su piani oscillanti di varia difficoltà, come tavolette, trampolini, palline da tennis, eccetera. Tutti gli esercizi vanno svolti, ovviamente, a piedi scalzi; e qualcuno sarebbe consigliabile si facesse, in luoghi circoscritti, perfino ad occhi chiusi, facendo uso di bende.

Di seguito, qualche esempio visivo di esercitazione paratica.

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