Consigli alimentari per il trail running

Si organizzano sempre più spesso gare trail di lunga distanza, cosiddette in “semi-autosufficienza”, cioè su percorsi lontani dai centri abitati, ed un folto numero di podisti ha preso a frequentare queste gare belle e spettacolari, perché consentono di “esplorare” sia i confini delle proprie capacità sia alcuni ambienti naturali di insospettabile bellezza. Per cui, è forse necessario indicare qualche cautela per chi fosse nuovo a questo tipo di competizione, pardon, di splendida avventura.

Ci rivolgiamo soprattutto al neofita di questa disciplina, a colui che vuole cimentarsi per la prima volta, in special modo con consigli alimentari, allo scopo di scongiurare ogni situazione di disagio che si potrebbe verificare se non sorretta da certe cautele.

Generalmente, le gare prevedono punti di ristoro sul percorso, ma il tratto di strada compreso tra due punti di rifornimento a volte è troppo lungo perché lo si possa compiere senza alimentarsi. Senza contare che in alcune competizioni vige il regime di totale autosufficienza…

L’atleta che vuole cimentarsi con il trail deve badare essenzialmente a due cose: 1) alla notevole durata dei suoi allenamenti, per la quale deve abituarsi ad alimentarsi durante lo sforzo; 2) alla consistente riduzione della funzionalità del suo apparato digerente che, invariabilmente, si farà notare nel mezzo dell’impegno agonistico. Questo è un problema sul quale conviene concentrarsi. Si possono identificare due tipi di difficoltà legati all’apparato digerente, uno allo stomaco, l’altro all’intestino. I principali problemi rapportabili allo stomaco sono l’acidità, il mal di stomaco, la nausea (con conati di vomito) e il reflusso gastrico. Quelli invece collegati all’intestino sono i crampi intestinali, l’aerofagia, la flatulenza e la diarrea. Se non correttamente, e preventivamente, soppesate, tali evenienze possono portare all’abbandono della competizione.

Un podista abbastanza esperto saprà districarsi in una situazione sopravvenuta, anche magari in un tratto di percorso isolato, ma qui si tratta di occuparsi, come dicevano, di un neofita. Cosa si può ulteriormente suggerire a costui, affinché non si trovi in forte “imbarazzo”?

Egli deve, essenzialmente:

bere a piccoli sorsi, al fine di non “gonfiare” lo stomaco, anche per evitare il “ballottamento” del liquido ingerito che non sembra, ma è fastidioso nella dinamica della corsa;

mangiare a piccole dosi, per facilitare la digestione e per non arrivare ad avere l’eventuale “crisi di fame”, nel qual caso si perde completamente la lucidità;

non utilizzare mai in gara “barrette o bevande energetiche” che non siano state in precedenza provate in allenamenti impegnativi;

la sera precedente la gara, alimentarsi secondo le normali e consuete abitudini personali, senza “inventare” niente di particolare.

Buon divertimento.

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