“Spezzare il fiato”, ma cos’è?

Un amico stamattina (di cui non voglio fare il cognome, ma il nome: Rosario), correndo insieme a me, mi parlava con fatica, perché aveva un vero fiatone. Al mio invito a non parlare, o ad andare più piano, mi ha risposto che non mi dovevo preoccupare, tanto doveva “spezzare il fiato”. Poiché già altre volte, da parte di un gran numero di podisti, ho sentito questa espressione, “spezzare il fiato”, è forse il caso che io mi dilunghi un po’ su questa situazione. E non perché io sia un’autorità in materia, ma semplicemente perché è una cosa talmente semplice che a quanto pare un gran numero di podisti,  magari  proprio per la sua estrema semplicità, la trascurano.

In effetti, spesso siamo indotti, specialmente nei periodi in cui le nostre condizioni fisiche sono ottimali, ad iniziare l’allenamento, trascurando l’importantissima fase del riscaldamento. Invece, tutti i podisti, di qualunque livello essi siano, dovrebbero cominciare a correre con un ritmo molto blando onde consentire il graduale e pieno ripristino di tutte le componenti del meccanismo corporeo. E’ come quando noi si voglia partite dal garage… in quarta… Normalmente, noi autisti…, dopo aver avviato l’automobile, la teniamo accesa qualche secondo tenendo ingranata la prima, poi passiamo alla seconda, sempre a velocità moderata, e poi ci dirigiamo verso la nostra destinazione. La stessa cosa avviene in tutte le nostre prestazioni fisiche o sportive. Al mattino, quando ci svegliamo, non possiamo essere al meglio della nostra efficienza fisica. Abbiamo bisogno di sgranchirci. Nella corsa, è la stessa cosa. Essere pronti per l’allenamento, non vuol dire partire in quarta…, vuol dire cominciare a muoversi, per consentire all’organismo di “mettersi in moto”, cioè di risvegliare quei meccanismo fisiologici che predispongono il corpo allo sforzo.

Quanto poi debba durare questo “momento”, è cosa alquanto soggettiva. Mediamente, si va’ dai 15’ ai 20’, ma il “periodo” può essere più corto o più lungo, dipende. Ad esempio, durante nei mesi freddi, è più lungo…, per ovvi motivi “climatici”… Oppure, riguardo alle caratteristiche personali, o dell’atleta specifico o del momentaneo stato fisico, si può anche ridurre…, dipende. Quindi, amico podista, non mi dire più che devi “spezzare il fiato”, bensì dimmi che devi superare quella “iniziale condizione di inefficienza fisiologica tipica di quando si inizia uno sforzo”… Ma forse l’espressione è troppo lunga. Vabbè, dimmi che devi spezzare il fiato. Anzi, non me lo dire nemmeno: io capirò!

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