Volete un caffè?
Una bella foto su FB di Emila Restaino sembra c’inviti a prendere un caffè. Accettiamo volentieri, perché il caffè è una delle nostre bevande preferite, capace di costituire una pausa salutare, di farci veramente svegliare al mattino e di fornire un’ottima occasione, quasi un pretesto, di andare al bar con gli amici. Ma all’improvviso ci assale un dubbio: a quanti caffè siamo già da stamattina? Non siamo mai in grado di contare bene il numero dei caffè che beviamo; non è che ci fanno male?
Ma il caffè fa’ bene o fa’ male? Che sia buono siamo tutti d’accordo, ma ha delle controindicazioni, oppure ha caratteristiche, oltre al gusto, solamente positive? Vediamo di approfondire l’argomento, cercando di analizzare i pro e i contro di questa celebre bevanda.
La caffeina è presente, oltre che nel caffè, anche nel tè, nel cacao e in molti farmaci antidoloriferi. Essa stimola il sistema nervoso centrale e il cuore, aumentandone di conseguenza la forza di contrazione e la frequenza cardiaca. Ha inoltre effetti positivi sulla muscolatura liscia dei bronchi per un sua funzione di essere broncodilatatore. E’ chiaro dunque che la caffeina può diventare un valido supporto nelle gare di resistenza; però alcune esperienze ricavate dalle riflessioni di molti podisti ci mettono in guardia contro possibili pericoli di un’assunzione quotidiana. Forse si tratta solo di allarmi ingiustificati, ma analizziamo la situazione delle variabili, cercando di essere obiettivi ai fini di una corretta disamina.
Essenzialmente, ci riferiamo alla classica situazione del podista mattutino. Per prima cosa, il caffè è molto pratico da preparare, basta un minuto per caricare il serbatoio con l’acqua e la quantità necessaria di miscela. Poi lo si lascia salire a fuoco molto lento e nel frattempo vengono svolti molti riti necessari per l’uscita. E a proposito di sveglia mattutina, la caffeina agisce stimolando il sistema nervoso centrale con il rilascio di adrenalina, un ormone che oltre a svolgere una funzione specifica in situazioni particolari quali ansia , paura e preoccupazione (come ogni podista ben sa…), facilita la respirazione con un’azione dilatatrice dei bronchi. Inoltre, bisogna aggiungere che i muscoli consumano, in virtù dell’assunzione della caffeina, una percentuale superiore di acidi grassi con relativa diminuzione del consumo dei carboidrati, con l’evidente risparmio del glicogeno muscolare ed epatico. Ma il caffè è utile anche nelle situazioni di fine pasto, perché migliora la digestione a causa dell’aumento della secrezione gastrica che induce il suo consumo. Però, questo particolare, ci introduce agli aspetti negativi nell’assorbimento del caffè.
L’azione del caffè sulla peristalsi intestinale è conosciuta da tutti i podisti…, per cui è meglio non sorbirlo a stomaco vuoto: può bastare un frollino o una fetta biscottata e, invece dello zucchero semplice, dolcificarlo con del miele. Quindi, il caffè non va’ mai preso completamente a digiuno. E quanti caffè al giorno è possibile bere, per non incorrere in una qualche forma di esagerazione che invece di migliorare la giornata potrebbe rovinarla? Ricordiamoci infatti, che il caffè, per usare un’espressione popolare, ma sufficientemente supportata da riscontri scientifici, “rende nervosi”, cioè procura stati d’ansia e perfino l’insorgenza in taluni casi dell’insonnia. Crediamo, per esperienza personale, che quando si superano i 4 caffè giornalieri s’incomincia a “percorrere una strada” un po’ pericolosa. Proviamo a scandire i caffè della giornata: 1) al mattino presto (altrimenti non ci svegliamo); 2) mezza mattinata (verso le dieci); 3) dopo il pasto e/o comunque intorno alle ore tredici; 4) nel pomeriggio (non più tardi delle diciassette, dopo si potrebbero avere problemi nell’addomentarsi, specialmente per chi si alza presto al mattino). Infine, bisogna riconoscere che prendere il caffè è una piccola e benefica forma di dipendenza che però, se esasperata, può condurre verso una china pericolosa, privandoci della nostra piena e consapevole facoltà di giudizio, come… ogni sostanza tossica che si rispetti!
Vogliamo il caffè, Emilia? Sì, grazie!