Sono il collo del piede infiammato di Paolo

Spesso si parla di calcio, quando si vuole parlare di podismo. In effetti, lo “strumento” principale, il piede, è comune a entrambi gli sport. E’ il caso, ennesimo, di Paolo, che si sta facendo una cultura in merito agli infortuni: lui che è agli inizi del podismo e che proviene proprio dal calcio, disciplina in cui fonti bene informate ci riferiscono fosse un discreto attaccante di fascia. L’ultimo suo impedimento ricorda molto da vicino il calcio, perché riguarda il collo del piede. Tra un allenamento saltato e l’altro, racconta di un dolore insopportabile proprio sotto l’allacciatura delle scarpe, sostenendo tra l’altro il suo forte rammarico di stringere troppo i lacci prima di una corsa, per paura che possano, durante l’allenamento o la gara, slacciarsi.

Povero Paolo, sembra che capitino tutti a lui, gli infortuni. Rassicuriamolo: càpitano a tutti i principianti e, al limite, a tutti coloro che trascurano alcuni particolari. Per i neofiti soprattutto, si deve sempre considerare che il corpo ha bisogno di un certo periodo di adattamento: non si può passare dal “bar della corsa” così, senza un… tirocinio!

Paolo ha contratto un’infiammazione al tendine tebiale, quel tessuto fibroso simile ad una corda che sostiene saldamente il muscolo dell’osso. E’ un bel dolore, non c’è che dire. Allora, subito il ghiaccio sulla parte interessata, 5-6 minuti possono bastare. Poi, antinfiammatori. Naturalmente, in maniera tassativa, nel mentre si esplicano queste spiacevoli attività, riposo. Dopo 2 o tre giorni, provare a calzare delle scarpe comode, allacciandole in modo lieve. Se il fastidio persiste, significa che l’infortunio è dovuto a un sovraccarico di allenamenti (di solito è sempre così…) e che si deve andare dal medico, per un esame più approfondito, specialmente in previsione della terapia da seguire: ecografia, risonanza magnetica, strtching graduale, chissà, ce lo dirà lo specialista.

Quando Paolo ritornerà a correre senza soverchi problemi, gli auguriamo al più presto possibile, dovrà comunque non stringere troppo i lacci. Anzi, se vogliamo dargli il consiglio giusto (strano che lui non lo sappia già…), diciamogli che per il podista è “obbligatorio” allacciarsi le scarpe con il doppio nodo: è semplice ed efficace. L’unico fastidio, trascurabilissimo, lo avrà quando, al termine di un allenamento faticoso, o di una gara, dovrà togliersi le scarpe per andare nella doccia o per togliersi il chip. Ma sarà niente al confronto di non poter correre!

 

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