Le iscrizioni alle gare, prima e dopo…

E’ ormai in uso, da qualche anno, iscriversi alle gare podistiche in maniera diversa rispetto al passato. E’ un bene? E’ un male? E’ una cosa normale? E’ una cosa inevitabile? Noi di “Podisticamente” ci siano già espressi, ripetutamente, sull’argomento, e non vorremmo ancora una volta fare il confronto, per certi aspetti inutile e sciocco, fra epoche e stili diversi. E’ la modernità. Non diciamo che bisogna accettare la nuova realtà supinamente, ma che si deve prenderne atto, cercando di coglierne i tratti più positivi, glissando per così dire su quelli negativi. Ne va’, in certi casi e in certi momenti, della nostra salute mentale…

Allora, ripetiamo… Una volta ci si iscriveva alle gare o sul posto o telefonando un paio di giorni prima della manifestazione. Sembra un’era geologica fa, vero? E non siamo molto lontani dal senso pionieristico del podismo dei primordi. D’altronde, alle gare partecipavano al massimo, ma era un caso eclatante, 300 atleti. La popolazione podistica regionale campana non era molto fitta. I podisti iscritti nelle varie società superavano di rado la trentina di aderenti. I presidenti telefonavano agli organizzatori, che erano gli amici presidenti locali, per le iscrizioni, o perfino concordavano di farle sul posto. Tutto era più semplice. Di solito, costo del pettorale limitato a poche lire, pacco gara consistente in una maglietta, in un succo di frutta e di una merendina. E via… A proposito, le gare in calendario non è che fossero frequenti. Almeno fino al termine degli anni 80 si registravano dei “vuoti” che magari erano riempiti dai cross e dalle gare indoor nei mesi invernali. Le classifiche? Si dovevano alla compiacenze degli amici giudici, se qualche volta “cedevano” per cortesia le fotocopie agli amici presidenti, o a quei pochi che restavano sul posto durante le lunghe attese delle premiazioni (le classifiche si stilavano a mano…).

Ora, lo vedete voi un podista che non voglia sapere in tempo reale quanto abbia impiegato nella gara che ha appena portato a compimento? Lo vedete, lo stesso podista, che non abbia già usufruito del ricco pacco gara comprendente il pettorale, generi di conforto e abbigliamenti tecnici? Ecco, queste cose si chiamano “chip”, “sponsor”, “internet”, e via discorrendo. In una parola, modernità. Tutte cose che poi, giustamente, “costano”. A proposito, le gare in calendario sono pieni zeppe di gare. Anzi, a motivo della larghissima diffusione della popolazione podistica regionale, se ne organizzano, domenicalmente, una per ogni provincia…E non c’è bisogno di chiedere le classifiche agli amici giudici, in quanto sono tutte facilmente scaricabili. Però, si deve sorvolare se qualche volta, diciamo un mesetto prima, non è possibile iscriversi ad una gara a motivo del raggiunto numero chiuso (una cosa inesistente qualche decennio fa…). Un po’ di scotto lo vogliamo pagare alla modernità? Basta attrezzarsi, anzi, affrettarsi….

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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