Cosa ci dicono i pantaloncini…

Se è vero come è vero che d’estate esiste la cosiddetta prova costume per gli uomini comuni, per i podisti invece esiste la prova dei pantaloncini… Fateci caso, durante i mesi freddi, o comunque durante il lungo periodo durante il quale è necessario correre con due magliette, una delle quali a maniche lunghe, la cosa, chiamiamola così, cioè la necessità di coprire l’addome anche per coprire certe asperità anatomiche…, non si evidenzia. Ma durante l’estate, c’è poco da fare…, c’è poco da coprire… Quindi, ecco lo stratagemma del podista in là con gli anni e il peso… S’indossano dei pantaloncini da ciclista, con annessa canotta lasciata cadere all’esterno… E’ vero?

 

Sì, che è vero… Durante i mesi invernali e primaverili i chili in eccesso vengono occultati dagli indumenti che si usano. Vuoi mettere? Piove? Smanicati e impermeabilini “gonfiano” naturalmente la siluette dei podisti. Fa’ freddo? Maglie a maniche lunghe, magari giubbottini o similari…, chi ci fa’ caso al girovite? Ecco perché si rimanda sempre il problema… Perché è un problema, ritrovarsi nell’imminenza dell’estate con un addome che nel frattempo si è ingrossato, specialmente per i podisti non più giovanissimi e che hanno ormai un metabolismo rallentato…

Quindi, cosa ci dicono i pantaloncini dei podisti? Essi ci raccontano, essenzialmente, due cose: se sono indossati con la canotta tenuta bene all’interno, l’interessato è stato formica, nel senso che ha lavorato in precedenza; se invece la canotta è indossata senza stringerla all’interno dei pantaloncini, il podista è stato cicala, magari impossibilitato a fare diversamente a causa di qualche infortunio. A volte, si notano podisti bene allenati o comunque giovani che indossano pantaloncini da ciclisti che inducono la canotta a scorrere lungo i fianchi come se nulla fosse. Sono quelli che imitano i grandi campioni, anche nell’abbigliamento. Ma di questi, magari, ne parliamo un’altra volta.

 

 

 

 

 

 

 

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