Se mentre si corre… si sente il “bisogno” di appartarsi

Correre fa’ bene alla salute, fisica e mentale. Lo sanno tutti, da sempre. Mens sana in corpore sano, è un must, come oggi si sente dire, che fa’ fare un salto linguistico, meglio, un ponte linguistico che va’ a congiungere l’antico col moderno… La corsa, costante e ragionata, aiuta a formare per tutti gli individui che la praticano, il miglior stile di vita possibile; considerato anche lo scorretto e artificiale modo di vivere, stretto e costretto fra il cemento e lo stress; tanto da assurgere al rango di una vera e propria ancora di salvezza.

Però, dato che nella vita nulla è perfetto, può capitare che al podista possa subentrare un’improvvisa esigenza, fastidiosa e sgradita, a causa del freddo o di una alimentazione-digestione non del tutto ottimale. Per cui, come si recitava nella titolazione, può subentrare l’esigenza di desiderare un po’ di privacy…, giusto il tempo, rapidissimo, di liberarsi di un fardello inatteso… Ma perché a causa del freddo o dell’alimentazione ci si può trovare in questa condizione, cioè fare la pipì o la pupù…? I podisti lo sanno, specialmente quelli esperti, perché ne hanno avuto esperienza…, Ma facciamo un rapido ripasso.

Perché il freddo fa’ fare la pipì? Il nostro corpo, per effetto della vasocostrizione periferica, protegge gli organi interni dall’abbassamento della temperatura. Con la vasocostrizione avviene che si restringono i capillari per effetto dell’aumento della pressione sanguigna. Succede che la stessa quantità di sangue deve scorrere in uno spazio più ridotto. E come conseguenza il nostro organismo abbassa la pressione.

Perché la corsa favorisce la peristalsi? Il movimento addominale causato dalla corsa favorisce la peristalsi, perché non fa’ altro che agevolare il transito del chilo, di quello cioè che resta nello stomaco degli alimenti ingeriti. Oltre al fatto che la corsa tonifica i muscoli addominali. Infatti, muscoli addominali “pigri”, senza la sollecitazione della corsa, non sono reattivi, così come tutti i muscoli non fortificati dall’attività sportiva, qualunque essa sia.

Comunque, un podista non vorrebbe mai fermarsi, in gara o in allenamento, per infortunio o per altro. E figurarsi quando è costretto a farlo e non è da solo. Oddio, se è in un gruppettino di maschietti, durante un allenamento di corsa lenta, la cosa può suscitare solamente goliardia. Ma se si trova in dolce compagnia…, la cosa oltre a suscitare notevolissimo imbarazzo, da ambo le parti, è assolutamente da evitare; meglio prevenirla con un’alimentazione per così dire “preventiva”, cioè saggiamente ridotta e oculata.

 

 

 

 

 

 

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