Il doppio nodo

L’elemento fondamentale del podista è la scarpa. Qualsiasi podista non può farne a meno. Perfino Bikila fu costretto a farne uso… Battute a parte, è talmente importante per il podista la scarpa che ne conosce tutte le caratteristiche, tutte le classificazioni, tutti gli usi per i quali è costruita. Inutile ripetere che esistono scarpe per qualsiasi tipo di tracciato e per qualsiasi peso dell’atleta. Giova forse solo ricordare che tutto della scarpa in un certo senso è estraneo al podista, che si ritrova ad averla a “giochi fatti”, o “chiavi in mano”, se si preferisce. Solo una cosa gli è riservata, gli è di “stretta” pertinenza: come allacciarsi la scarpa.

In effetti, le case costruttrici non possono e non devono provvedere a questa bisogna. Possono solo consigliare, così come lo fanno anche i manuali di corsa o i podisti esperti del settore, quali scarpe usare e come usarle. Ad esempio, per ciò che riguarda più specificamente l’allacciatura, essa non deve essere troppo stretta, perché altrimenti si rischiano delle tendiniti, ma neanche troppo larga, dal momento che in questo caso il piede ballerebbe, causando tali falsità di appoggio da costringere alla resa anche il più volenteroso e autolesionista dei podisti.

Detto questo, è forse di una qualche utilità rinnovare un consiglio che spesso ci sentiamo di dare ai podisti, in special modo a quelli più giovani, o che comunque hanno intrapreso da poco tempo la meravigliosa avventura della corsa a piedi. Chi scrive, nei suoi primi anni di attività, lo ha “vissuto” un paio di volte…

Una volta allacciata la scarpa, il podista deve innanzitutto assicurarsi che ci sia “equilibrio” fra le due “strette”, per evitare disequilibri nell’appoggio: l’allacciatura delle due scarpe deve avere la stessa pressione. Ma poi subentra un particolare piuttosto importante che può inficiare, se non ponderato, l’esito stesso della corsa, specialmente se si tratta di una gara. Può capitare che la scarpa, possa slacciarsi. Gli innumerevoli sbalzi a cui la scarpa soggiace, possono causare vibrazioni tali da determinare un allentamento dell’allacciatura, per cui i lacci, ancorché stretti con attenzione alla partenza dell’allenamento e/o della gara, possono uscire fuori sede e poiché sono lunghi causare dei pericolosissimi inciampi. Capito perché è importante impedire che tale evenienza si verifichi…?

Un semplice ed efficace rimedio… è il titolo del presente: effettuando un doppio nodo, si risolve il problema alla radice. E’ molto, molto difficile infatti, che una scarpa possa slacciarsi, avendola in precedenza stretta non con un solo nodo, ma con due. Naturalmente, la pressione principale, quella che determina il grado di strettezza che vogliamo dare alla calzatura, sarà quella del primo nodo. Il secondo dovrà per così dire assecondarla, non ulteriormente approfondirla. In altri termini, dovrà “stringere” non “costringere”. E poi il podista potrà cominciare a correre, serenamente, verso i suoi obiettivi.

 

 

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