Una cosa semplice semplice

Sembrerebbe un problema tipicamente femminile, ma non lo è: l’accumulo di grasso, altrimenti detto “cellulite”. Un problema che, proprio durante il periodo estivo, “esplode” in tutta la sua evidenza. E la domanda è sempre quella (che fingiamo d’ignorare…): com’ è che si forma?

Il meccanismo è una cosa semplice semplice. Quando l’organismo umano è in moto, la sua richiesta di ossigeno, che viene bruciato a livello muscolare nei tessuti interessati dallo sforzo, aumenta. In questo modo viene stimolata la circolazione locale  arterioso del sangue (che è quello più ricco di ossigeno) e la progressiva apertura dei capillari periferici, ovviamente oltre a quella del sangue venoso, quello cioè che dalla periferia rimuove le scorte metaboliche che sono la causa  più significativa del formarsi della cellulite. Ma la rimozione degli elementi che contribuiscono alla formazione della cellulite non è tutto, perché la cellulite stessa può essere sciolta. Anche questo meccanismo è una cosa semplice semplice. Quando il nostro organismo comincia un’attività fisica, per muoversi inizia a bruciare le fonti di energia, per così dire, di primo intervento. Ma quando queste cominciano a scarseggiare (trasportate dal sangue, provenienti dai muscoli e dal fegato), il che avviene dopo circa 20 minuti di esercizio, l’organismo comincia a rivolgersi verso  altre fonti di energia, pur di continuare nella corsa. Queste sostanze sono gli acidi grassi, cioè “il grasso” vero e proprio, quello tanto vituperato dalle donne (e non solo…).

Infatti, “il grasso” è l’energia che il nostro organismo tiene di riserva per i casi di emergenza, per i casi di sforzi prolungati. Ma, se non viene mai chiamato in causa, se non viene mai richiesta la sua funzione, tende a depositarsi, ad accumularsi, nella forma tanto “odiata” della cellulite.

Quindi, come si vede, anche il rimedio è una cosa semplice semplice: basta “costringere” il nostro corpo ad allungare i tempi della corsa, sicuramente oltre la mezzora, affinché sia obbligato ad attingere alle fonti energetiche degli acidi grassi così da renderne praticamente impossibili gli accumuli.

Semplice, no?

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